Recensioni - Cultura e musica

VERONA JAZZ: Notte di magia con la chitarra di Al di Meola!

Si è svolta martedì 19 giugno la terza serata del “Verona Jazz 2007” che presentava una proposta davvero interessante sulla carta,...

Si è svolta martedì 19 giugno la terza serata del “Verona Jazz 2007” che presentava una proposta davvero interessante sulla carta, rivelatasi poi evento godibilissimo nel corso della serata. Il Teatro Romano, infatti, ha ospitato il nuovo ottetto italiano, composto da Gianni Basso al sax tenore, Renato Sellani al pianoforte, Fulvio Albano al sax baritono, Dino Piana al trombone, Riccardo Fioravanti al contrabbasso, Gianni Cazzola alla batteria, Claudio Chiara al sax alto ed infine Andrea Tofanelli alla tromba. Quest’ultimo in particolare merita una segnalazione per l’eccellente performance, una energia strepitosa che dava brillantezza al suono dello strumento, un trascinatore che ha dato un ulteriore tocco di eccellenza ad un complesso i cui componenti sono considerati tra i padri del jazz italiano. Emblematica in tal senso la presentazione del gruppo fatta ad inizio concerto da Gianni Basso, che ha ricordato al pubblico veronese, che il nuovo ottetto è “figlio del jazz italiano!”.
I pezzi suonati pescano dalla tradizione internazionale (Summertime, Peggy Sue) così come dal jazz italiano, e proprio con una partitura scritta da Gianni Basso si è conclusa la loro esibizione: “Lucy ed io” composto e dedicato dal saxofonista alla moglie. Un tocco di romanticismo che bene si intonava con la serata serena e piacevole.
La seconda parte del concerto ha visto come protagonista uno straordinario Al Di Meola. Il chitarrista americano ha presentato in anteprima il suo nuovo progetto musicale, un quartetto al fianco di Peo Alfonsi alla chitarra, Fausto Beccalossi alla fisarmonica e Gumbi Ortiz alle percussioni.
Di Meola non ha deluso le aspettative del pubblico ed ha eseguito dei pezzi in cui ha dato spazio ad esecuzioni di profonda intensità, con l’intento, apprezzatissimo, di interpretare l’anima più calda dello strumento a discapito delle proverbiali esecuzioni caratterizzate da velocità ed energia per le quali è noto.
In questo senso la scelta di affiancarsi ad un’altra chitarra e ad una fisarmonica oltre che all’originale strumento di percussione di Ortiz è stata particolarmente felice. I branii di Piazzolla hanno incantato il pubblico, attento ed appagato per un esecuzione all’altezza della manifestazione. Unica nota di disturbo, soprattutto per Al Di Meola, gli insetti che attratti dalla luce ronzavano attorno all’artista. In un paio di occasioni divertenti Di Meola ha bruscamente interrotto l’esecuzione per colpire sulla propria chitarra i fastidiosi insetti. Comportamento non ineccepibile da un punto di vista professionale ma che senza dubbio lo ha reso più umano e vicino al pubblico.

Guido Paratico 19 giugno2007