Recensioni - Cultura e musica

VERONA JAZZ: Von Shlippenbach non delude!!

Si è svolta ieri 118 giugno 2007 la seconda serata di “Verona Jazz 2007” all’interno di Corte Mercato vecchio, con il concerto del...

Si è svolta ieri 118 giugno 2007 la seconda serata di “Verona Jazz 2007” all’interno di Corte Mercato vecchio, con il concerto del quintetto composto da Alexander Von Shlippenbach al pianoforte, Rudi Mahall al clarinetto basso, Axel Dörner alla tromba, Jan Roder al contrabbasso e Uli Jennessen alla batteria.
La serata era dedicata a Thelonius Monk, del quale Von Shlippenbach ha riletto l’intero repertorio di 73 brani raccolti nel 2005 nell’album Monk’s Casino e pubblicato da Intakt.
Il gruppo si è presentato ad un folto pubblico che riempiva l’intera corte in una composizione che ha segnato l’intera performance: Von Shlippenbach sulla sinistra del palco al pianoforte, il resto del quintetto, molto compatto, un po’ più al centro del palco.
Protagoniste principali sono state, a discapito di tutto, le composizioni di Monk. Von Shlippenbach ha dato prova durante le oltre due ore del concerto della capacità di sapere equilibrare filologia musicale e ricerca di nuove architetture musicali.
Grande spazio di improvvisazione e ricerca è stata lasciata alla tromba di Alex Dörner, già noto per la ricerca acustica oltre i limiti fisici del proprio strumento, nonché al clarinetto di Rudi Mahall, conosciuto dal pubblico veronese per avere preso parte alla rassegna Verona Jazz 2004.
Altrettanto protagonista è stato Jan Roder al contrabbasso, che in ogni interpretazione profondeva una carica fisica che dava ulteriore enfasi alla performance.
Pochi gli assoli di Von Shlippenbach che ha, invece, assunto ruolo di regista nella serata, sempre presente senza tuttavia ritagliarsi spazi di protagonismo.
Si deve anche sottolineare che l’acustica del luogo esaltava i suoni intensi e di volume elevato di tromba e clarinetto che finivano per coprire il suono pur amplificato del pianoforte di Von Shlippenbach, in questo certamente penalizzato.
Nota di colore alla serata è stata data dalle espressioni quasi cabarettistiche dei musicisti, che alternavano momenti di intensa interpretazione ad altri di spiccata espressività teatrale che li ha portati a giocare tra loro con la mimica ed anche a scendere dal palco e a portarsi, strumenti alla mano, in diversi lati della corte. L’effetto è molto piaciuto al pubblico che ha ricambiato con un caloroso applauso. Da sottolineare, infine, il divertito ed inaspettato accenno alla marcia trionfale dell’Aida, tributo del quintetto tedesco al pubblico Veronese.

Guido Paratico 18 giugno 2007