Martedì 10 gennaio il balletto di Mosca La Classique ha presentato al teatro Nuovo di Verona il balletto a serata intera “La Bella...
Martedì 10 gennaio il balletto di Mosca La Classique ha presentato al teatro Nuovo di Verona il balletto a serata intera “La Bella Addormentata nel Bosco”.
La compagnia, fondata nel 1990 da Elik Melikov, è presente nelle città italiane dal 1991; l’organico è formata da una cinquantina di elementi, tutti giovanissimi, provenienti dai più famosi centri di formazione tersicorea russa: il Bolshoi di Mosca, il Kirov di San Pietroburgo e i Ballets Theatres di Kiev ed Odessa.
Il nome della compagnia dimostra una chiara propensione per il balletto classico di repertorio e, tenendo conto che il gruppo si autofinanzia, questo denota da subito una bella sfida sia con il pubblico che con la tradizione. Le scelte artistiche del direttore privilegiano le tournée all’estero e la realizzazione dei grandi titoli realizzati con allestimenti e scenografie molto agili, anche se sempre molto belle ed appropriate, in modo da permettere la più assoluta adattabilità ai vari teatri.
La compagnia quest’anno si presenta in Italia con il trittico ciaikovskiano: Lago dei cigni, Bella Addormentata e Schiaccianoci.
La coreografia della Bella addormentata presentata il 10 gennaio era di Alexander Vorotinov, Maître principale della compagnia. Vorotinov ha rispettato perfettamente l’impianto classico del balletto voluto da Ciakovsij/Petipa che è in un prologo e tre atti: alcune parti sono state necessariamente tagliate sia musicalmente che di organico per evidenti necessità, mentre altre hanno lasciato un po’ di amaro in bocca per le scelte operate.
Nel prologo mi sarei aspettata tutte le coreografie delle fate con la versione originale, anche perché, essendo degli “a solo”, non ci sarebbero comunque mai state difficoltà di allestimento, mentre le coreografie di Vorotinov talvolta erano assai più semplici di quelle tradizionali (e non mi pare che questo abbia a che vedere con le abilità tecniche delle ragazze che le hanno eseguite!).
La coreografia del valzer delle corolle di fiori invece era pressoché simile a quella di Petipa che ha senso se l’organico è di almeno 32 elementi, mentre a Verona è stato presentato con 5 coppie.
Molto bravi tutti i ballerini, in particolare la giovanissima Aurora (anche se inspiegabilmente non ha eseguito l’assolo del primo atto); belli gli interpreti degli uccellini azzurri, in particolare il ragazzo, ed i gioielli. Le linee della fata dei Lillà erano molto pulite nonostante la ragazza abbia un fisico molto particolare, quasi balanchiniano.
Splendidi tutti i costumi.
Sonia Baccinelli 10-1-2006