Recensioni - Cultura e musica

VITTORIALE: Raffaele Paganini in splendida forma in uno spettacolo dove nemmeno la musica ha “stonato”.

SIRTAKI omaggio a Zorba. Titolo alquanto evocativo per lo spettacolo andato in scena al Teatro del Vittoriale a Gardone Riviera. M...

SIRTAKI omaggio a Zorba. Titolo alquanto evocativo per lo spettacolo andato in scena al Teatro del Vittoriale a Gardone Riviera. Ma se non si legge l’introduzione allo spettacolo si rimane spiazzati già dalle prime note….è un tango! Tutta la prima parte dello spettacolo è un susseguirsi di tango con coreografie che passano dall’effetto domino all’incessante ritmo, ripetuto da tutto il gruppo dei ballerini, che sottolineano così le passioni e le pulsioni umane. I costumi rimangono identici, abiti da sera neri, diversi fra loro, per le ballerine e pantaloni neri e camicia bianca per i ballerini, tranne che per un quadro dove si sottolinea maggiormente la dolcezza con abiti bianchi. Dolcezza che dura poco sostituita nuovamente dalle passioni e dalle pulsioni come se non fossimo altro che burattini senza possibilità di scelta. Tanti soldatini che ripetono incessantemente lo stesso movimento fino a quando la gelosia e la passione non fanno fiorire nuove emozioni siano esse d’odio o di amore.
Bastano pochi minuti di intervallo per abbandonare l’Argentina e entrare nella piazza di un soleggiato paesino della Grecia dove nonostante la promessa di matrimonio il protagonista parte alla ricerca di qualcosa. Un viaggio che lo porterà a vedere luoghi lontani, ma fondamentalmente uguali al suo paese. Luoghi dove trova dei compagni di sbornia, dove lotta per una donna e si perde nell’abbraccio del suo amore (o è solo un sogno nel sonno pesante dell’ubriaco?). Al risveglio non rimane che tornare alle radici, e condividere con gli altri la gioia della consapevolezza che niente è meglio del tuo mondo e che tutto quello che cerchi è in te. Tutto questo sottolineato da costumi bellissimi e molto colorati in contrasto con la prima parte.
Un corpo di ballo femminile (7 elementi) senza sbavature anche nelle sequenze coreografiche più difficili, laddove l’effetto domino poteva confondere. I ballerini inferiori di numero (4 elementi compreso Paganini) hanno risentito maggiormente della rigidità necessaria nella prima parte, riscattandosi però appieno in tutte le fasi della seconda parte, aggiungendo alla danza, una ottima interpretazione. Male hanno fatto coloro che hanno abbandonato il teatro alla fine della prima parte, lo spettacolo meritava di essere visto per intero e chi è rimasto è stato premiato con un bis del Sirtaki di chiusura con ben 14 piroette consecutive di un Raffaele Paganini in splendida forma.

Valeria Bisoni 3 agosto 2005