Recensioni - Cultura e musica

Verona : Traviata, è inutile lottare contro la predestinazione

Traviata è da sempre metafora dell'amore irrealizzabile, della morte che incombe ineluttabile sulla giovinezza: una morte senza sp...

Traviata è da sempre metafora dell'amore irrealizzabile, della morte che incombe ineluttabile sulla giovinezza: una morte senza speranza, spesso senza redenzione. Se nella Boheme sono le circostanze a segnare il destino di Mimì, nella Traviata di Verdi il destino di Violetta è segnato in partenza. Non è il contesto, non sono gli avvenimenti che fanno ammalare Violetta, lei è malata fin dall'inizio, fin da sempre.

All'Arena di Verona il regista Gilbert Deflò ha esplicitato pienamente questa concezione dell'opera presentandoci già all'overture una Violetta distesa su un letto di morte che è anche sontuoso monumento funebre neoclassico. Il monumento è coronato dalla statua di una pura fanciulla che si protende nel vento, come alla ricerca di qualcosa di superiore. Violetta è vestita di bianco a simboleggiare, pur fra le false gaiezze di una vita dissoluta, la purezza di una predestinazione che sfiora l'ultramondano.

Alfredo e Violetta infatti, nell'ultimo atto al momento della "Parigi o cara", si stringono attorno a questa ragazza di marmo, esprimendo quel desiderio di vita e di amore che fin dalla prima nota dell'opera si comprende essere irrealizzabile.

Tutta la regia, solida e definita, ruota intorno a questa concezione e conduce la storia al suo termine con effetti suggestivi e mai sopra le righe. Discrete anche se eccessivamente essenziali le scene di Gianfranco Padovani ed efficaci i costumi di William Orlandi. Di buon livello il cast vocale con l'accorato e potente Giorgio Germont di Roberto Frontali, un baritono da tenere d'occhio, intensa anche la Violetta della russa Darina Takova, mentre decisamente sotto tono l'Alfredo del giovane tenore Cesare Catani. Puntuale la direzione del maestro Giuliano Carella.

Vivo successo per tutti gli interpreti e per lo spettacolo, suggestivo e sicuramente da consigliare. L'ultima replica è stata in calendario il 2 settembre (spettacolo alle ore 21).

R. Malesci