Recensioni - Cultura e musica

Videocracy - Basta apparire

Come eravamo e come siamo diventati. Gandini svela il Berluconi che è in noi

Un film di Erik Gandini.
Documentario, durata 85 min.
Svezia 2009. - Fandango

Ora che è morto anche il buon Mike e gli hanno fatto i funerali di stato (cosa che non si fece per Antonino Caponnetto, il magistrato che creò il pool antimafia di Palermo, di cui fecero parte anche Falcone e Borsellino), si può capire ancora meglio –se mai ce ne fosse bisogno – l’importanza del potere cultural-mediatico della televisione becera  degli ultimi decenni, di cui il docu-film di Erik Gandini, anche voce fuori campo, ci dà un esauriente ed inquietante quadro.
Gandini, “esule”da anni nella tranquilla democrazia svedese, in cui però venne assassinato Olof Palme e in cui, stando alla trilogia di Larsson, operano sotterraneamente gruppi nazisti, è discretamente distaccato ed obiettivo, tanto che, a tratti, pare di vedere quadri di un film surreale e un po’ horror, e tali ci paiono, nelle loro “anime nere” candidamente disvelate, Lele Mora, che ostenta orgogliosamente musiche fasciste e svastiche nel suo telefonino, e Fabrizio Corona, che conta i bigliettoni ed esibisce il suo corpo palestrato, sentendosi un Robin Hood di se stesso.
E’ questa ostentazione arrogante di potere e miseria umana, vista però da molti come una dimostrazione di capacità e di successo, che lascia sinceramente attoniti, e ci si chiede quale dimensione etica si possa trasmettere ormai nell’immaginario conscio ed inconscio del popolo della televisione…in effetti un personaggio come Mike Bongiorno  è quasi simbolo di moralità e purezza al confronto.
Una nota a parte merita la figura di Ricky, operaio delle nostre parti, che cerca in modo che più patetico non si può il suo quarto d’ora di celebrità  per diventare il nuovo Van Damme televisivo. Specchio squallido, ma realissimo, della volontà tenace di apparire a qualunque costo. 
Ho qualche dubbio, però, sull’effettiva efficacia di queste denunce video. Servono a far spegnere i televisori quando ci sono certi programmi? Fanno calare l’Auditel? Visto che i vari reality eccetera sopravvivono solo se il pubblico (cioè noi) li guarda, e in Gran Bretagna The big brother è stato in effetti cancellato perché senza pubblico. Si leggerà di più, si ascolterà più musica, si andrà di più al cinema dopo aver visto Videocracy? Chissà, ma è più probabile che, tornati a casa dal lavoro, ci si fiondi prima possibile davanti alla magica scatola, con il telecomando in mano, a fare zapping. 
L’opera di Erik Gandini mi è parsa però scialba come regia, e non paragonabile alle più accurate regie ed analisi di Michael Moore. Ma sicuramente da vedere…almeno per poter essere pienamente consapevoli di ciò che ci circonda. E’ il primo passo, come si dice in psicologia.

Elena Bettinetti