Recensioni - Cultura e musica

Vittoriale : LOS TARANTOS di JOSE’ GRECO

Lo spettacolo della compagnia di flamenco di José Greco andato in scena ieri sera al Vittoriale di Gardone Riviera ha senz’altro r...

Lo spettacolo della compagnia di flamenco di José Greco andato in scena ieri sera al Vittoriale di Gardone Riviera ha senz’altro riscosso un buon successo ed è riuscito ad andare in scena nonostante le precarie, ma suggestive, condizioni atmosferiche. Al di là di tutti i luoghi comuni che sorgono quando si parla di questa tipica danza spagnola, i ballerini di José Greco hanno saputo trasmettere con grande trasporto la loro passione per il flamenco.
Josè Greco, figlio d’arte, inizia gli studi al Real Nazionale de Espana all’età di 15 anni e nel 1986 arriva a fondare la sua compagnia che lo porta in tournée non solo in Europa, ma anche in Giappone, Canada e Stati Uniti.
Lo spettacolo, dal titolo “Los Tarantos” è stato presentato in moltissimi teatri riscuotendo ovunque importanti successi con il pubblico. La serata è stata presentata nel prima parte come una raccolta di antologie di danze spagnole in parte presentate anche lo scorso anno, mentre nella seconda parte ha trovato posto una nuova versione della tragedia shakesperiana ispirata alla vicenda di Romeo e Giulietta (casualmente andata in scena proprio al Vittoriale anche in versione classica con la coreografia di Fabrizio Monteverde il 22 luglio scorso).
I primi quattro brani hanno palesato la formazione non solo di carattere spagnolo, ma anche classica dei danzatori della compagnia: le serie di entrechats, sisonnes, temps de cuisse, assamblé lasciano pur tuttavia qualche dubbio sulla tenuta dell’en dehor di questi straordinari interpreti che sembrano aver perso parte dell’ottimo lavoro di tecnica classica presentato lo scorso anno. Molto bella e intrisa di sapore folk la danza popolare, il primo brano in cui i dieci interpreti, quattro ragazzi e sei ragazze, con le loro nacchere hanno saputo trascinare il pubblico in un crescendo di ritmo e di passione.
Anche Josè Greco ha avuto qualche momento di incertezza, anche se ha decisamente mantenuto lo standard tecnico dimostrato lo scorso anno: giri quadrupli, tripli tour en l’air e virtuosismo mozzafiato.
La vicenda cui fa riferimento Los Tarantos è quella del film di Francisco Rovina Belata, un successo internazionale che narra la storia di Juana e Rafael, due giovani gitani che si innamorano tra loro, ma che hanno la sfortuna di appartenere a due famiglie rivali: quella dei Los Tarantos e quella dei Los Zorongos. Juana e Rafael sono uniti da un amore impossibile perché il vecchio Tarantos ha destinato la figlia ad uomo più maturo e più gradito alla famiglia, uomo che Juana peraltro non vuole (quale giovane ragazza vorrebbe un vecchio per marito essendo innamorata di un giovane e bell’uomo?). I due ragazzi fuggono dal villaggio, ma vengono scovati dall’uomo cui è stata promessa Juana; il vecchio ed il giovane lottano per la ragazza che fatalmente perisce con una coltellata destinata al ragazzo che velocemente si era scansato. Il ragazzo che oramai non ha più nessuna ragione per vivere, si scaglia contro la lama del suo assalitore e muore vicino alla sua amata. Il vecchio però non la farà franca e morirà anche lui in un bagno di sangue per mano del padre di Juana che, da uomo d’onore, non può più accettare nella sua cerchia colui che gli ha ucciso la figlia.
Lo spettacolo, nonostante la storia appassionante, a volte ha perso intensità sia a causa dei passaggi di scena talvolta lenti, sia per le alterne doti recitative degli interpreti, peraltro bravissimi a danzare fandanghi, tanghi e farruche. Parte dello spettacolo è stata interpretata oltre che dai ballerini anche dai cantanti Sebastian Heredia Santiago e Antonio Castillo Cantillo, dai chitarrisit Antonio Andres Amaya Heredia, Antonio Gabarri Jimenez e da Alfredo Flores Gavina alle percussioni.
Semplici ed essenziali anche tutti i costumi.

Sonia Baccinelli 3 agosto 2004