Recensioni - Cultura e musica

Wagner e Mahler nelle intenzioni di Daniele Gatti

L’Orchestre National de France al Settembre dell’Accademia

E’ strano pensare che l’Idillio di Sigfrido fu scritto da Wagner con la semplice intenzione di festeggiare un Natale in famiglia, forse un Natale speciale, ma pur sempre in famiglia. Questa stupenda partitura non perde assolutamente nulla anche se eseguita in  un ambiente molto meno intimo di una casa, anzi, quasi per incanto il teatro si rimpicciolisce, le sfumature sono intimiste e sembra di essere soli o con pochissimi intimi ad assistere a questa esecuzione offertaci dall’Orchestre National de France per il Settembre dell’Accademia.

Daniele Gatti, ormai da alcuni anni sempre più affermato come direttore wagneriano (a Bayreuth ma non solo), ha scelto per l’occasione un approccio delicato. Colpisce quanto riesca a far tenere alcune corone ai musicisti, dilatando al massimo l’istante perfetto, dandone maggior risalto, creando una sospensione nel tempo e nello spazio.
Dalla dolcezza infinta dell’Idillio si è passati  ad una esecuzione della sinfonia n. 5 in do diesis minore di Gustav Mahler perentoria e impositiva. Sembra che tutta l’energia trattenuta nell’esecuzione in punta di piedi dell’Idillio abbia qui travolto  l’Orchestre National de France che, ben incanalata e diretta dal suo direttore, ci ha sollevati e  portati per mano in ogni contrappunto, in ogni relazione tra i diversi movimenti, portandoci fino al rondò finale, quasi travolgendoci e lasciandoci senza fiato.
Lo scroscio degli applausi è immediato e ininterrotto sino a quando Gatti non concede un ultimo bis prima di congedarsi da un pubblico entusiasta.

Valeria Bisoni 11 settembre 2010