Recensioni - Cultura e musica

Zanella trionfa a Verona

Dal 3 al 6 luglio al Teatro Romano di Verona è andato in scena il balletto Wolfgang Amadé con la coreografia di Renato Zanella. ...

Dal 3 al 6 luglio al Teatro Romano di Verona è andato in scena il balletto Wolfgang Amadé con la coreografia di Renato Zanella. La vicenda è quella resa celebre dal film Amadeus con la regia di Milos Forman.
Il coreografo veronese ha compiuto degli aggiustamenti, come l’aver tolto la leggenda che vuole Salieri avvelenatore di Mozart, ma la rivalità tra i due musicisti rimane ed è proprio su ciò che verte tutta la narrazione coreografica.
Nel balletto prevale la tradizione italiana della commedia dell’arte (vedi il chiaro riferimento nel pas de trois pastorale e nella presenza di Arlecchino e Colombina) con una particolare attenzione rivolta agli episodi narrativi nei quali Zanella si dimostra maestro indiscutibile, anche se certamente non manca spazio per la danza in senso stretto.
Il prologo apre il balletto con il brano Lacrimosa dal Requiem, quasi a suggerire un sinistro presagio di difficoltà ed eventi luttuosi nella vita di questo piccolo, ma geniale uomo. Un bambino come tanti gioca, ma il padre lo mette subito bendato al clavicembalo ad esercitare il suo talento. Le immagini della sua vita scorrono veloci, forse troppo, quasi accavallandosi l’una all’altra per arrivare, sulle note di Les Petit Riens, ad un ballo in maschera dove si trova tutta la “Vienna-bene”. Il trio dei pastori è stato davvero di una squisita delicatezza, ben interpretato da Alba Sempere, Alena Vaskova e Mikel Jauregui; per contro più energico e di demi-carattere invece il passo a due di Colombina e Arlecchino. In generale poco sfruttato l’ottimo corpo di ballo del teatro dell’Opera di Vienna, sia in questa prima festa, sia nella scena della massoneria e solo qualcosa di meglio emerge verso a metà del secondo atto. Davvero un peccato ed un’occasione mancata per far brillare questo corpo di ballo dalla storia travagliata. Splendidi tutti i costumi e gli arredi di scena.
Indiscutibilmente molto bravi sono stati gli interpreti principali: Tomislav Petranovic nel ruolo di Mozart, Simona Noja in quello di Costanza e Giuseppe Picone in quello di Salieri. Di tutti e tre Zanella ha saputo sfruttare al massimo le potenzialità: Petranovich ha ottime doti narrative ed interpretative, la Noja pareva tagliata apposta sul ruolo della moglie fredda e distaccata dal mondo, ma che sa sopportare tutto per amore dell’uomo che ama, Picone nell’ottimo baloon.
Tra i momenti coreograficamente più riuscitici sono i passi a due maschili di Mozart e Salieri e il passo a due Costanza e Salieri, anche se quest’ultimo è risultato talvolta ripetitivo.

Sonia Baccinelli 06/07/2003