
Una selezione di sonate per pianoforte in tonalità minore nell'esecuzione di Carmelo Giudice
Segue il blu che campeggia sulla copertina, il percorso d’ascolto che Carmelo Giudice disegna sul tracciato mozartiano. Capolavori in tonalità minore come orizzonte tematico a cui il pianista siracusano si vincola, in una sorta di itinerario obbligato, accostando Sonate – la KV 310, che apre la galleria di ascolti, ma anche, più ampia e complessa, la KV 457 – alle due Fantasie in Re e in Do minore, a pagine varie, dal Rondò KV 511 al sublime Adagio KV 540. Al netto del gioco a tema, Giudice evita di farne uno sterile esercizio di stile e ne sfrutta l’opportunità per immergersi, attraverso una lettura nitida e, per molti aspetti, coraggiosa, nel cono d’ombra mozartiano, troppo spesso trascurato a favore dell’ottuso stereotipo che riduce il genio salisburghese all’asfittica gabbia dell’enfant prodige tutto guizzi e leggera, elettrica, impertinente solarità. In questo percorso tutto in penombra vive, forse, il coté più autentico della sfaccettata anima mozartiana. Le ubbie, i rovelli, la bruciante inquietudine che, con il passare dei (pochi) anni, trova argine in un confronto con il responso delle forme più solenni, dalla fantasia alla fuga e innesta, sul loro tracciato, racconti di lancinante bellezza, confessioni tenere e dirompenti, confidenze e verità assolute, universali. Metafisico. Introspettivo. Soliloquio di un teatro dell’anima che si fa sempre più raccolto, interiore, rivelativo.
Wolfgang Amadeus Mozart
Mastermpieces in minor Keys
Carmelo Giudice
Da vinci Classics