Recensioni - Teatro

A Cremona Tragùdia: le radici del mito tragico

Fascinosa ed evocativa la messa in scena di Alessandro Serra

Alessandro Serra mette in scena con Sardegna Teatro, il Bellini di Catania ed Emilia Romagna Teatro la sua versione di Edipo, traendone il materiale dalle tragedie di Sofocle e dai racconti del mito.

Lo spettacolo arriva per una sera al Teatro Ponchielli di Cremona, sempre coraggioso nel proporre lavori innovativi e di qualità.

Alessandro Serra compie un’operazione che va alle radici di cosa probabilmente era il coro tragico nell’Atene del quinto secolo avanti cristo, riesumando in questo caso una lingua perduta come il Grecanico, un misto di antico greco e dialetti della magna Grecia, e fondendolo con una musica che è canto, verseggiare poetico, nenia, polifonia vocale.

Lo spettacolo ha un fascino ancestrale, incastonato in una scena fatta di poche quinte scure, illuminate in modo sapiente. I personaggi si muovono e agiscono come usciti da un tempo perduto, utilizzando una lingua perduta, proiettati fuori dal contingente, nello spazio di una parola che è racconto e divinazione, florilegio sonoro e vibrante grido di dolore.

La vicenda di Edipo si dipana sulla falsa riga dell’Edipo Re e dell’Edipo a Colono di Sofocle. La recitazione è tesa e magnetica; il canto, conturbante e coinvolgente, illumina la presenza del coro nel suo vero, ritrovato significato.

Perfetti gli attori: Alessandro Burzotta, Salvatore Drago, Francesca Gabucci, Sara Giannelli, Jared McNeill, Chiara Michelini, Felice Montervino.

Inarrivabile, precisa, magistrale la regia.

Uno spettacolo difficile da descrivere in quanto fatto di sensazioni, ritmi, sussurri, grida, apparizioni spaziali, sciabolate luminose. Un capolavoro. Da vedere.

Intensi e prolungati gli applausi nel finale.

Raffaello Malesci (Mercoledì 26 Novembre 2025)