Recensioni - Teatro

A Torino Orlando di Virginia Woolf

Magnifica rappresentazione in una superba interpretazione

Una piccola dose di dolore ogni giorno fa assaggiare la Vita.

Chi è Orlando? Ognuno di noi. Sarebbe bello essere ermafroditi; sarebbe un inno alla Vita continuo, spaziare da emozione in emozione, amare da uomo, amare da donna, indossare cappe e spada, gonnelloni e sorbire il tè cinguettando come usignoli.

Ma il segreto più profondo da cogliere è quello che abbatte il confine dei sensi, delle identità, della morte.

Un albero senza chioma è l’impianto scenico attorno al quale Virginia-OrlandoAnna Della Rosa ci racconta la Vita; dai tralicci elettrici-rami, scendono foglie-fogli bianchi: immensa metafora della scrittura. Orlando cavalca i tempi elisabettiani fino circa al 1928, si addormenta uomo e si risveglia donna e poi di nuovo si riaddormenta uomo. Attraversa i secoli, gusta emozioni, sensazioni, gioie, dolori. Ingabbiato in un’unica identità mai potrebbe.

Il sesso è sesso senza coperte e nascondimenti. Le emozioni non hanno connotazioni di genere, sono emozioni. Siamo uomini e donne insieme.

Non è una rappresentazione sul genere, che banalità! È una fantasia sulla Vita, più ampia, più complessa, più avventurosa che mai.

Una creatura favolosa Virginia- Anna Della Rosa tiene il pubblico incatenato con il sortilegio delle sue parole, che quando sono quelle della Woolf sono puro suono.

Orlando con la sua irresistibile e straripante vitalità ci costringe a chiederci continuamente chi sono io? Ci costringe con la sola arma delle parole, ad abbattere steccati, barriere, a uscire dal nostro io claustrofobico, per Vivere, finalmente.

Che emozione!

A cura di Edwige Mormile

 

Orlando di Virginia Woolf

produzione TPE – Teatro Piemonte Europa

drammaturgia Fabrizio Sinisi

traduzione Nadia Fusini

regia Andrea De Rosa

con Anna Della Rosa

scene Giuseppe Stellato

luci Pasquale Mari

musica di scena sinfonia n. 6 (patetica) Čajkovskij