Recensioni - Teatro

A Torino la teatralizzazione di un testo di Raffaele La Capria

Domenica 13 si è conclusa a Torino la rappresentazione di Ferito a morte di Raffaele La Capria per la regia di Roberto Andò.

Incominciamo col dire che trasformare questo capolavoro della letteratura italiana, premio Strega 1961, in un'opera teatrale è stato tutt'altro che facile, proprio per la sua struttura e per la natura in sé del testo narrativo, pregno di sfumature, sensazioni, luci, colori, odori che lo rendono labirintico e immaginifico, direi di più, sembra percepire il soverchiante del testo sulla recitazione dei personaggi.

Raffaele La Capria ( autore), prima, e Roberto Andò ( regia) dopo, ci raccontano di un' Italia dell'immediato dopoguerra, della buona borghesia meridionale, napoletana, a cui appartiene lo stesso La Capria, della "grande occasione" della " spigola che avanza verso di lui" emblema di opportunità, di grandi aspettative che si riveleranno disattese.

Il palcoscenico è Napoli: città di grandi contraddizioni, ieri come oggi, straordinaria per certi versi, e che ti ferisce. .. appunto a morte...per altri...ambivalente, apparente, vera protagonista sul palcoscenico; ma Napoli non coglie la spigola!

Sullo sfondo i protagonisti, Massimo perso in rievocazioni alla sua partenza da Napoli, dà udienza ai ricordi, e, soprattutto ai rimpianti...i suoi amici burattini sullo sfondo della città partenopea. Massimo partirà per Roma e, quando, al rientro, anni dopo, constaterà che nulla è cambiato, che nulla è andato nella direzione che si aspettavano, avvertono la comprensione dei limiti che lo sviluppo del Paese avrebbe incontrato.

Colgono il fallimento di un'intera classe sociale che assiste inerte al disfacimento, alla corruzione, alle apparenze ... ciò che non si è...duplicità grandissima di indifferenza e inerzia.

Di grande attualità e contemporaneità riflette la coralità non solo partenopea, bensì di tutta la "questione meridionale" e dell'intera borghesia, un gioco di specchi e di identificazioni...non ho potuto rievocare nella mia mente il Principe di Salina, ultimo Gattopardo, " tutto deve cambiare perché tutto resti come prima "...

a cura di Edwige Mormile

con

Andrea Renzi, Paolo Cresta, Giovanni Ludeno, Gea Martire, Paolo Mazzarelli, Aurora Quattrocchi, Marcello Romolo, Matteo Cecchi, Clio Cipolletta, Giancarlo Cosentino, Antonio Elia, Rebecca Furfaro, Lorenzo Parrotto, Vincenzo Pasquariello, Sabatino Trombetta, Laure Valentinelli.

Voce in inglese di Roger è di Tim Daish

scene e luci Gianni Carluccio

costumi Daniela Cernigliaro

video Luca Scarzella

suono Hubert WestKemper

coreografie Luna Cenere

aiuto regia Luca Bargagna

direttore di scena Sandro Amatucci

 

 

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