Recensioni - Teatro

A Verona la Trappola per topi non cattura

Non convince la messa in scena del capolavoro di Agatha Christie

Arriva a Verona nella rassegna “Divertiamoci a Teatro” il testo teatrale più rappresentato di Agatha Christie “Trappola per Topi” nella traduzione e adattamento di Edoardo Erba per la regia di Giorgio Gallione. Lo spettacolo è prodotto da La Pirandelliana.

Campione di repliche per oltre cinquant’anni a Londra, Trappola per topi è un giallo serrato e ironico, a scena unica, smaccatamente inglese, che non può prescindere da un’ambientazione d’epoca in quanto si avvale di espedienti teatrali relativi al tempo in cui è stato scritto: la radio, il giornale, il telefono fisso e così via.

L’allestimento visto a Verona non ci è sembrato particolarmente attento alla credibilità scenica del giallo, puntando prevalentemente su una comicità che tentava di svecchiare il coté britannico, con citazioni di canzoni recenti e ammiccamenti alla contemporaneità. Ne risente in generale la credibilità, senza che decolli più di tanto la parte brillante, essendo il testo in buona sostanza tutt’altro che comico.

Tutti i personaggi sono trattati come macchiette con una recitazione spesso approssimativa e di facciata che non concede nulla alla credibilità. Per Trappola per topi basterebbe naturalezza ed eccentricità, i personaggi non sono pagliacci, ma persone reali e credibili con le loro piccole manie, molto british. Mancando questo si inficia il senso e la finalità del genere giallo, che richiede di sostenere una suspence credibile e intrigante.

Purtroppo gli attori non brillano, dando l’impressione generale di una certa deconcentrata routine. Lodo Guenzi gioca con il personaggio di Trotter, tentando un accenno di schizofrenia fin troppo palese, con accenti vocali e variazioni spesso accademiche e poco convincenti. Sempre sopra le righe gli altri.

Lo spettacolo non lascia il segno. Il pubblico applaude con cortesia.

Raffaello Malesci (8 Febbraio 2023)