Recensioni - Teatro

A come Love, è l'impulso trainante del Sogno di Shakespeare in scena a Torino

Sul palcoscenico del teatro Carignano un grande allestimento con scenografie d'effetto, semplici ma raffinati i costumi a vestire ben 18 personaggi nell'ultima produzione firmata da Valerio Binasco

Nello spettacolo ad essere scandagliato è l'AMORE, che fa scatenare impulsi e sintomi irresistibili, quasi sempre al di fuori della ragione razionale nella mente umana delle persone innamorate.
Magico sentimento imprevedibile quanto inspiegabile, il potere che esercita sull'innamorato è così forte da portarlo in un mondo di visioni immaginarie con una diversa percezione del reale.
Gli innamorati vivono un sogno interiore, talvolta diventa un incubo, due mondi paralleli, immaginario e reale, ed ecco che l'AMORE si trasforma in demone. E come tutti i demoni è ingestibile, capriccioso, rancoroso, insensibile. Spesso più malevolo che benevolo.

Nicolas Bovey, fresco di nomina come premio UBU, sostituisce il solito classico bosco con un paesaggio dall'atmosfera sospesa, una lunare landa desolata dal colore azzurrino, una sorte di spazio mentale dove rappresentare al meglio la disillusione e la solitudine delle coppie protagoniste, Ermia con Lisandro, Elena con Demetrio.
LOVE come fonte di gioia e dolore, genitori pronti a infrangere i sogni dei figli con decisioni che nulla hanno a che fare con l'AMORE.
E s'arricchisce di magia il sogno del Bardo, di entità soprannaturale capace di capovolgere il destino degli amanti, di uomini e donne le cui esistenze ne sono totalmente in balia.

Realtà e finzione ben raccontate da Binasco nelle diatribe amorose, fate e folletti a districare i fili delle esistenze tragiche degli umani, ricomponendo gli equilibri necessari per fare proseguire l'AMORE nella giusta direzione a smentire l'ottusità dei genitori.
Molto bravi e apprezzati dal pubblico tutti gli attori, in particolare la sgangherata mini-compagnia chiamata ad interpretare il dramma di Piramo e Tisbe, un gruppo di attori-operai vestiti con tute da lavoro logore pronti a recitare il dramma per nulla intimoriti alla corte del Duca.

Oltre due ore di spettacolo, una rilettura del testo che farà riflettere, potrà anche non essere condivisa ma il gioco del teatro è anche questo. Giovani attori alle prime esperienze ma molto convincenti, altri con più dimestichezza con il palco ma pronti a dare loro il giusto conforto per rappresentare al meglio la fiaba di Shakespeare.
Meritatissimi gli applausi da un pubblico non ancora "uscito" dal Sogno di una notte di mezza estate.
W l'AMORE