Recensioni - Teatro

Amleto al quadrato per Filippo Timi

Riuscita e divertente parodia del grande classico shakespeariano

Il Teatro Ponchielli di Cremona azzecca anche il secondo titolo di prosa, con una divertente e non banale parodia dell’Amleto di William Shakespeare.

Si tratta di Amleto (alla seconda), ideato, interpretato e diretto da Filippo Timi e prodotto dal Teatro Franco Parenti di Milano.

Filippo Timi gioca con il classico, e “Classici?!” non a caso si intitola la rassegna di prosa cremonese, lo da per scontato e lo strapazza in modo libero, provocatorio, sfrenato. Una parodia assoluta, che non spiega perché non ce n’è bisogno, ma che provoca, associa, condisce di sberleffo, attualizza e nel contempo storicizza.

Siamo in un circo, gli attori sono leoni in gabbia, forse gente che fa paura, forse anche gente che ormai si è rinchiusa volontariamente nella gabbia del teatro. Uno spazio ormai autoreferenziale, uno spazio per pochi, elitario nella generalità dell’infodemia delle piattaforme sociali. La scena richiama la baracca dei comici dell’arte, la polvere del teatro, i velluti sdruciti di luoghi spesso abbandonati a loro stessi; i costumi l’eccesso, il barocco, il trovarobato d’accatto. Amleto è al contempo anche sua madre, Amleto è al contempo anche l’attore Filippo Timi. Lo stesso per gli altri attori. Tutti giocano per divertire e per divertirsi.

I riferimenti sono molteplici, la parodia abbraccia lo scibile del teatro e del cinema del novecento. Lo scibile personale del regista. Non tutto si capisce ovviamente. I riferimenti sono terribilmente da “boomer”: i puffi, la Nutella, i palloncini colorati, Marylin. Ma va bene così, Timi mette in scena sé stesso come è giusto che sia. Lo fa con gioia, libertà, divertimento, amore per Shakespeare. Non è poco.

Si ride, di gusto. Una risata intelligente, a volte triste, a volte liberatoria.

Gli attori sono bravissimi, tutti. Timi gioca al mattatore e trascina un gruppo coeso e vincente: Lucia Mascino, Marina Rocco, Elena Lietti, Gabriele Brunelli, Mattia Chiarelli.

Da vedere.

Raffaello Malesci (Mercoledì 10 Dicembre 2025)