
Una lunga carrellata di buffi uomini che hanno reso celebre il comico
Al teatro delle Muse torna Antonio Albanese con lo spettacolo “Personaggi", che si avvale dei testi di Antonio Albanese, Michele Serra, Piero Guerrera, Giampiero Solari e della regia di Giampiero Solari.
Il sipario si apre timidamente, lo sfondo è completamente nero, ed ecco che entra in scena Albanese nei panni del manager aziendale con le idee poco chiare su quale sia il suo lavoro, trova una sospetta valigia rossa e chiama il centralino con pessimi risultati.
Arriva poi il Ministro della Paura, personaggio controverso, cinico e quanto mai attuale. Tra i tanti personaggi troviamo Alex Drastico il siciliano oramai ben inserito al Nord con i tre figli Thomas, Nicolas e Giuseppes; L'ingegnere Ivo Perego della Brianza, che vuole sempre accumulare, ma si trova in crisi con l'avanzata dei cinesi. Il professore delle medie Duccio Troller, alle prese con il sistema scolastico. E gli immancabili Cetto La Qualunque ed Epifanio Gilardi. Il primo è un politico del Sud corrotto, con un linguaggio bizzarro, che Albanese ha ricavato da vere affermazioni sentite in vari comizi di futuri sindaci, assessori e parlamentari.
L'altro timidissimo, quasi sognante, con la fedele piantina di valeriana in braccio, il lungo cappotto retrò e gli occhiali spessi.
A chiudere lo spettacolo il fenomenale sommelier, che tra assaggi e relativi balletti riesce sempre a dire cose ovvie, insieme ad improbabili ricette come il brodo alla griglia e le lenticchie alla julienne con gabbiano in crosta.
Novanta minuti di potente, corrosiva e irriverente comicità che ha catturato il pubblico anconetano, con alcune battute personalizzate, tutte giocate sul dialetto locale, tanto che in alcuni momenti il comico stesso ha fatto fatica a non trattenere le risate.
Il suo è uno sguardo attento all'umanità alienata dai suoi vizi, dalle sue nevrosi, dai tic, dalle ossessioni, dalle paure e da un vuoto ideologico fatto di imbarazzanti scorciatoie.
La sua fisicità è strabordante, la mimica facciale è quanto mai perfetta a cogliere tutte le sfumature delle "maschere" di questi anti-eroi tipici del nostro tempo, che ci
fanno anche riflettere in maniera intelligente.
“Vorrei che dopo un mio spettacolo tutti si sentissero un po’ meno soli, un po’ più allegri, un po’ più forti, vorrei abbracciarli tutti. La risata è un abbraccio, un bisogno che ci sarà sempre.” ha dichiarato Albanese e bisogna ammettere che l'abbraccio è arrivato forte e chiaro, sottolineato da un tripudio di applausi.
Marco Sonaglia (Teatro delle Muse-Ancona 22 marzo 2025)