Recensioni - Teatro

Ancona: La tempesta

Regia di Alfredo Arias, con Graziano Piazza nella parte di Prospero 

Il secondo titolo della stagione di prosa anconetana è “La tempesta” di William Shakespeare. Un dramma romanzesco in cinque atti scritto tra il 1610 e il 1611, da sempre considerato il suo addio al teatro.

Prospero, duca di Milano, esiliato su un'isola con sua figlia Miranda, usa la magia e l’aiuto dello spirito Ariel per scatenare una tempesta e far naufragare i suoi nemici. Orchestrando inganni e rivelazioni, conduce i traditori alla resa e infine li perdona. L'isola diventa così il palcoscenico di un viaggio verso la redenzione.

Lo spettacolo è una produzione di Teatro Stabile di Catania, Marche Teatro, Tieffe Teatro, TPE, in collaborazione con Estate Teatrale Veronese.

La traduzione è di Agostino Lombardo, la regia è di Alfredo Arias, che con il consueto stile unico ha fatto una ragionata riduzione del testo (lo spettacolo dura un'ora e mezza), e caratterizzato molto bene i personaggi.

Sin dall'inizio lo spettatore trova il sipario aperto, con l'isola che diventa un magico labirinto dalle tinte grige, dove si muovono e si incontrano i personaggi come in una specie di gabbia. Le ottime scene sono curate da Giovanni Licheri e Alida Cappellini, bellissimi, sontuosi e di epoche diverse i costumi di Daniele Gelsi, suggestive le luci di Gaetano La Mela, compresi i giochi di ombre.

Graziano Piazza è un Prospero (mago, demiurgo, sovrano, padre) semplicemente straordinario. Da navigato attore di teatro sa piegare benissimo la voce ai vari stati d'animo, facendo sua la lezione di Bene e Ronconi. Anche i gesti sono sempre misurati, eleganti. Si presenta in scena completamente vestito di nero e il suo abito viene allontanato, quasi a sottolineare ancora di più la sua condizione di isolato.

Fantastica Guia Jelo che ci regala una Ariel tratteggiata benissimo, sia nel portamento che nella voce flebile e persuasiva. Con momenti ironici e un finale quanto mai toccante.

Rita Fuoco Salonia recita ad alti livelli, ci consegna un Calibano gigantesco, deforme, vestito di rete e con un bizzarro cappello. Si muove selvaggiamente in scena con voce neniosa e risata beffarda. Bravissima anche Rosaria Salvatico, una Miranda dolce e delicata.

Notevole anche il resto del cast con Federico Fiorenza (Gonzalo l'onesto consigliere anziano), Luigi Nicotra (Antonio fratello di Prospero), Marcello Montalto (Alonso re di Napoli), Fabrizio Indagati (Sebastiano fratello di Alonso), Lorenzo Parrotto (Ferdinando, figlio di Alonso), Alessandro Romano (Trinculo, un buffone ubriacone) e Franco Mirabella (Stefano il cantiniere ubriaco).

La Tempesta è un'opera complessa e ricca di simbolismi, questo allestimento risulta poetico, originale e coinvolgente, come hanno dimostrato i lunghi applausi a fine recita.

Prossimo appuntamento dall'11 al 14 dicembre con "La vedova scaltra" di Carlo Goldoni.

Marco Sonaglia (Teatro delle Muse-Ancona 20 novembre 2025)