Recensioni - Teatro

Ancona: Un avaro moderno con un gigantesco Dighero

Continua senza sosta la stagione di prosa alle Muse, dopo lo scoppiettante “Vicini di casa", torna in scena "L'avaro”, un classico del teatro

Scritta da Molière nel 1668, è una commedia dove si assiste a un epico scontro tra sentimenti e soldi. Il protagonista è disposto a sacrificare la felicità dei figli, pur di non dovere fornire loro una dote e anzi acquisire nuove ricchezze attraverso i loro matrimoni.

La regia di Luigi Saravo è moderna, grazie anche alla brillante traduzione e adattamento di Letizia Russo.

Le scene di Lorenzo Russo Rainaldi e Luigi Saravo mostrano un appartamento dove l'arredamento è formato da sei teche che contengono oggetti di vario tipo e che vengono spostate in base a quello che succede nella storia. Sullo sfondo ogni tanto appare un paesaggio alberato con il nascondiglio segreto. Le luci di Aldo Mantovani sono d'impatto con colori accesi come il blu, il verde e il giallo. Incisive le musiche di Paolo Silvestri, azzeccati i costumi di Lorenzo Russo Rainaldi e curati i movimenti coreografici Claudia Monti.

Un avaro contemporaneo con tanto di apparizioni di voci bianche che cantano di euro e di economia, immancabili cellulari con relativi selfie tra i personaggi e una pioggia di banconote sulle note di "Money" dei Pink Floyd.

Lo spettacolo ha un buon ritmo, scorre bene e ha momenti di forte comicità, soprattutto sul gioco degli equivoci. Solamente nel finale c'è il rischio di cadere nell’effetto telenovela per risolvere i vari intrecci.

Ugo Dighero è uno strepitoso Arpagone. Una prova attoriale gigantesca tutta giocata sulla voce, sugli sguardi, sui tic, sulle ossessioni, senza cadere mai nel macchiettistico, perennemente in bilico tra beffarda ironia e amara disperazione. Bellissimo il famoso monologo, dove entra in campo anche la fisicità per rafforzare ancora di più le sue parole.

Bravissima e brillante Mariangeles Torres, una Frosina ruffiana quanto mai riuscita. Spassosa anche la sua interpretazione del servo Saetta. Da segnalare l'ottimo Paolo Li Volsi che interpretava il cuoco e il cocchiere.

Molto giovane il resto del cast, ancora acerbo, ma comunque gradevole. C'erano Stefano Dilauro (Cleante), Elisabetta Mazzullo (Elisa), Fabio Barone (Valerio), Rebecca Redaelli (Marianna), Cristian Giammarini (Anselmo e Mastro Simon), Luigi Saravo (Commissario).

Buona affluenza in sala, che ha tributato lunghi applausi a tutto il cast.

Prossimo appuntamento dal 4 al 7 aprile con "Arlecchino?", scritto e diretto da Marco Baliani e interpretato da Andrea Pennacchi

Marco Sonaglia

 

L'avaro di Molière

Traduzione e adattamento Letizia Russo

Regia Luigi Saravo

Con Ugo Dighero Mariangeles Torres

E Stefano Dilauro, Elisabetta Mazzullo, Fabio Barone, Rebecca Redaelli, Cristian Giammarini, Paolo Li Volsi, Luigi Saravo

Scene Lorenzo Russo Rainaldi e Luigi Saravo

Costumi Lorenzo Russo Rainaldi

Musiche Paolo Silvestri

Movimenti coreografici Claudia Monti

Luci Aldo Mantovani

Assistente alla regia Cristian Giammarini

Produzione

Teatro Nazionale di Genova, Artisti Associati Gorizia, Teatro Stabile di Bolzano, Centro Teatrale Bresciano

(Teatro Delle Muse-Ancona 29 febbraio 2024)