Recensioni - Teatro

Brescia: Neri Marcorè fra tango, dittatura e narrazioni calcistiche

Eterogeneo spettacolo per la regia e drammaturgia di Giorgio Gallione

La stagione del Centro Teatrale Bresciano vede approdare al teatro Sociale uno spettacolo prodotto dal Teatro Nazionale di Genova alcuni anni fa, protagonista Neri Marcorè.

Tango del calcio di Rigore” si intitola questo insolito pastiche firmato per regia e drammaturgia da Giorgio Gallione. Spettacolo prodotto nel 2018 in occasione dei 40 anni dalla finale del mondiale del 1978 disputata fra la nazionale dell’Argentina – allora sotto la feroce dittatura del generale Videla – e la nazionale olandese. Gallione prende spunto da questo avvenimento per costruire una drammaturgia che in parte rievoca i giorni funesti e tragici della dittatura militare, in parte ripercorre tutta una serie di gustosi aneddoti calcistici per lo più in salsa sudamericana.

Perciò oltre al racconto argentino, si spazia dal Cile alla Colombia per narrare, sempre dal punto di vista calcistico, varie vicissitudini legate all’America latina e alla sua travagliata storia umana e politica. Non manca una poesia di Neruda, alcune canzoni e un accenno di tango per completare il quadro. La parte migliore dello spettacolo è sicuramente quella dedicata alla tragedia delle madri coraggio di Plaza de Mayo, con uno struggente monologo ben interpretato dalla brava Rosanna Naddeo che si dimostra attrice intensa, versatile e anche ottima cantante.

Meno a fuoco altre parti più di “carattere” e legate all’aneddotica, mentre risultano abbastanza stucchevoli i siparietti comici non particolarmente originali. Neri Marcorè è un narratore garbato e disincantato, che conduce la pièce con eleganza. Al suo fianco Ugo Dighero è un bravo caratterista. Completano il cast Fabrizio Costella e Alessandro Pizzuto.

Grandi applausi da parte del pubblico bresciano.

R. Malesci (01/02/2020)