Recensioni - Teatro

Corridonia: Un intenso omaggio ad Alda Merini con Guerritore e Nuti

La stagione di prosa del teatro Velluti di Corridonia propone sempre titoli interessanti e mai scontati

Anche quest'anno in cartellone è arrivato un gioiellino, lo spettacolo "Mentre rubavo la vita" dedicato alla grande poetessa Alda Merini.

Sul palco due grandi interpreti come Monica Guerritore, che firma anche testo e drammaturgia, e il musicista Giovanni Nuti che per sedici anni ha avuto un "matrimonio artistico", un "sodalizio d'amore" con la Merini, musicando i suoi potenti versi (da citare almeno i dischi "Rasoi di seta" del 2007 e "Una piccola ape furibonda" del 2010).

Lo spettacolo, con la regia di Mimma Nocelli, Il disegno luci di Alessandro Capellini, la programmazione video di Lucilla Mininno, i costumi di Walter Azzini è una sorta di reading che alterna racconti, aneddoti, alle canzoni.

Quello che colpisce è la naturalezza e la delicatezza con cui viene descritta la figura umana della poetessa, una donna forte che nella sua vita ne ha fatte di battaglie, sempre con grande dignità, con forza, con energia e con la massima libertà. Nuti ha rivestito di belle melodie questi versi che lasciano il segno, li canta con dolcezza, rispetto ed emozione sin dall'iniziale "Io come voi" e nelle altre, tra cui "I poeti", "Com'è grande il pensiero del mare", "Le osterie", "Il grido".

Monica Guerritore nell'insolita veste di cantante ci stupisce con la sua voce così calda, profonda, che tocca le corde dell'anima e ci ricorda l'indimenticabile Gabriella Ferri. Tra i momenti più significati ci sono le interpretazioni de "Il violinista piange" vestita con un abito da sposa rosso con un lungo velo bianco e la struggente "L'Albatros". Delizioso il duetto nel brano "La zanzara" e il gran finale di "Quelle come me", un vero e proprio manifesto femminista, musicato da Nuti esclusivamente per la Guerritore.

Pregevoli gli arrangiamenti con i raffinati ricami di José Orlando Luciano (tastiere) e
Simone Rossetti Bazzaro (violino), gli arpeggi di Andrea Motta (chitarra classica e acustica) e la sostenuta sezione ritmica con 3Carlo Giardina (contrabasso elettrico) ed
Emiliano Oreste Cava (percussioni e batteria).

Un'ora e mezza di forti sensazioni, travolti dalla passione e dalla complicità dei due artisti, oltre ai versi della Merini che ogni volta ci riaprono ferite non cicatrizzate.

"Io come voi sono stata sorpresa

mentre rubavo la vita,

buttata fuori dal mio desiderio d’amore...

Io come voi ho consumato l’amore da sola

lontana persino dal Cristo risorto.

Ma io come voi sono tornata alla scienza

del dolore dell’uomo, che è la mia scienza"

(Da "Ballate non pagate" 1995)

Marco Sonaglia (Teatro Velluti-Corridonia 14 marzo 2025)