Recensioni - Teatro

Delitto e Castigo per Sergio Rubini

Ottima trasposizione teatrale del testo di Dostoevskij

Prosegue la stagione di prosa al Teatro Nuovo di Verona con un grande classico della letteratura russa: “Delitto e castigo” di Fëdor Dostoevskij nella trasposizione teatrale di Sergio Rubini e Carla Cavalluzzi prodotto da Nuovo Teatro e dalla Fondazione Teatro della Toscana.

Sergio Rubini, oltre ad esserne interprete, ne cura anche la regia, azzeccando uno spettacolo intenso e coinvolgente che trasmette in pieno le cupe atmosfere tipiche del grande scrittore russo. La scena è ambientata in un teatro scarnificato dove le sagome dei borghesi di San Pietroburgo sono rappresentate da giacche e cappotti appesi. Sul fondo troneggia l’icona di una madonna che crollerà inesorabilmente quando lo studente Raskolnikov compirà il delitto che lo porterà sulla via della pazzia e del delirio.  Pochi altri oggetti completano la messa in scena, il tutto magistralmente illuminato da Luca Barbati e Tommaso Toscano. Ottima l’ambientazione sonora curata da G.u.p. Alcaro che, presente in scena, segue gli attori creando rumori, suoni e atmosfere proprio come i rumoristi di certi film ormai consegnati all’oblio della memoria.

Lo spettacolo vede in scena lo stesso Rubini che si alterna in svariati personaggi. Interprete attento e appassionato delinea con precisione e attinenza al testo i vari caratteri, consegnandoci una grande prova di attore. Indimenticabile l’interpretazione dell’ubriaco Marmeladov. Oltre a ciò Rubini interviene anche come narratore, infatti alcune parti sono lette sia da lui che da Luigi Lo Cascio che interpreta Raskolnikov. Quest’ultimo, molto affiatato con Rubini, delinea efficacemente le nevrosi che caratterizzano questo “uomo del sottosuolo”, regalandoci una bella prova d’attore. Completano il cast i bravi Francesca Bonomo e Francesco Pasquini.

Anche se si è trattato di un atto unico di quasi due ore, il pubblico ha seguito con partecipazione, tributando alla fine grandi applausi per gli interpreti.

Raffaello Malesci (15/03/18)