Recensioni - Teatro

Fermo: Fantozzi Fantoni, una tragedia che funziona

Sveglia e caffè, barba e bidé, presto che perdo il tram. Se il cartellino, non timbrerò…
Fantozzi!

Ebbene sì il ragioniere più famoso di Italia rivive a teatro, omaggiando il grande Paolo Villaggio che lo creò e lo interpretò in dieci pellicole.

Lo spettacolo "Fantozzi, una tragedia" è scritto da Davide Livermore insieme ad Andrea Porcheddu, Carlo Sciaccaluga e Gianni Fantoni.

Livermore ne cura la regia, prendendo spunto dai primi tre libri scritti da Villaggio: Fantozzi (1971), Il secondo tragico Fantozzi (1974), Fantozzi contro tutti (1979). Anche in teatro le avventure vengono raccontate suddivise in capitoli.

A differenza delle fastose scenografie che usa in ambito operistico, questa volta Livermore punta al minimale, affidandole a Lorenzo Russo Rainaldi. Una pedana inclinata e sullo sfondo una finestra dove troviamo gli attori che diventano parte dell'azione con i loro commenti, con le loro narrazioni, con i loro rumori. Ogni tanto qualche oggetto di scena può arrivare anche dal soffitto o addirittura viene impersonato da un’attrice come nel caso della Bianchina, la sua fedele macchina.

Le luci dai colori accesi e psichedelici sono di Aldo Mantovani, gli ottimi costumi sono realizzati da Anna Verde. Le musiche ovviamente sono quelle originali di Fabio Frizzi, che si intervallano ad alcune pagine di opera lirica.

Gianni Fantoni si è perfettamente calato nella parte del ragionier Ugo Fantozzi. Ha il fisico adatto, la mimica irresistibile e la voce quanto mai simile, senza imitarlo eccessivamente. Il personaggio del classico perdente, sbeffeggiato dai superiori e dai colleghi, in questo spettacolo trova un riscatto nel finale, risultando persino un esempio di stabilità lavorativa e familiare.

Valentina Virando è una signora Pina delicata e sensibile, Ludovica Iannetti tratteggia la figlia Mariangela non come un mostro o una babbuina, ma quasi sognante, con un carattere a tratti forte e deciso.

Paolo Cresta è bravo ad interpretare il ruffiano e vanitoso geometra Calboni, Cristiano Dessì è un ragionier Filini decisamente meno imbranato dell'originale. Lorenzo Fontana ha le giuste movenze per rendere al meglio la signorina Silvani, Rossana Gay funziona bene come contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare. Marcello Gravina è perfetto per interpretare quel tamarro di Cecco il fornaio, bravissima anche Simonetta Guarino che impersona il mitico lessico/dizionario fantozziano.

Le battute e gli episodi più famosi della saga ci sono più o meno tutti, il pubblico si diverte, gli attori sono bravi e lo spettacolo nel complesso funziona, pur non toccando le vette comiche dell'originale. Ma c'è da dire che Fantozzi non è solamente semplice umorismo, anzi ci ha sempre lasciato un retrogusto amaro, a tratti commovente, tipico della grande commedia all'Italiana.

A Fermo ci sono stati parecchi applausi, compresi quelli dei molti giovani presenti in sala.

Marco Sonaglia (Teatro dell'Aquila-Fermo 19 dicembre 2024)