
Prosegue la stagione di prosa al teatro dell'Aquila di Fermo con lo spettacolo Oliva Denaro, ispirato al romanzo di Viola Ardone pubblicato da Einaudi nel 2021, con la drammaturgia di Giorgio Gallione, in collaborazione con Ambra Angiolini
Un'intensa storia al femminile di crescita ed emancipazione che scandaglia le contraddizioni dell’amore tra padri e figlie, tra madri e figlie. C’è una storia vera e c’è un romanzo. La storia vera è quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore” (lo stupro fino al 1981 era considerato solo oltraggio alla morale e non reato contro la persona).
Il romanzo prende spunto da quella vicenda, la evoca e la ricostruisce, reinventando il reale nell’ordine magico del racconto. Ma Oliva, proprio come Franca Viola, decide di essere protagonista delle proprie scelte, circondata da una famiglia che impara con lei e grazie a lei a superare ricatti, stereotipi e convenzioni. Un padre che frequenta il silenzio e il dubbio, ma che riuscirà a dire alla figlia “se tu inciampi io ti sorreggo”, e una madre che, dapprima più propensa a piegarsi alla prepotenza e al fatalismo, riuscirà infine a spezzare le catene della sottomissione e della vergogna.
Le scene e i costumi sono di Guido Fiorato, che riveste la protagonista di un lungo abito azzurro e la circonda di un orto con gli alberi di arance e i sacchi pieni di frutti, spighe di grano, casse di legno, bancali e un piccolo pollaio. Molto delicato il disegno luci di Marco Filibeck, efficaci le musiche a cura di Paolo Silvestri, dominate dalle canzoni di Mina come "L'importante è finire", "Mi sei scoppiato dentro al cuore", "Renato", "Città vuota".
La scrittura limpida, teatrale, evocativa e profonda dell'Ardone, trova in Ambra Angiolini una valida interprete. Una protagonista delicata e rabbiosa allo stesso tempo. Delicata quando ragazzina adolescente scopre con meraviglia, curiosità e stupore il mondo che la circonda dalla passione politica dei comunisti ai primi batticuori, fino a diventare donna. Rabbiosa quando vive angosce, paure e cerca di opporsi e di ribellarsi ad una condizione di schiavitù. Emerge forte il senso di giustizia e la sua voglia di libertà che la portano ad urlare quel No finale che strappa l'applauso. Ambra si muove bene sul palco, c'è un grande lavoro fisico nel personaggio, sulla sua vitalità, sulla cadenza siciliana, nonostante a tratti l'interpretazione risulti quasi scolastica e monocorde.
Oliva Denaro è una bella storia di ieri e di oggi, di coraggio e di emancipazione. È contemporaneamente un racconto personale e collettivo. Una storia al femminile singolare che si trasforma progressivamente in un canto di libertà, civiltà e riscatto per tutte le donne che ancora oggi pensano e temono di non aver scelta, accettando un uomo violento tra le mura di casa.
Fa comunque piacere vedere come la ragazzina di non è la rai sia diventata una donna adulta, capace di emozionare il numeroso pubblico del teatro, che le ha dedicato una lunga e sentita standing ovation finale.
Marco Sonaglia (Teatro dell’Aquila-Fermo 18 gennaio 2025).