Recensioni - Teatro

Francoforte Sogno di una Notte di mezza Estate senza commedia

Molti tagli e diverse perplessità per la messa in scena della regista Christina Tscharyiski

Lo Schauspielhaus di Francoforte inaugura una nuova messa in scena del capolavoro shakespeariano Sogno di una Notte di mezza Estate, affidandolo alla regia di Christina Tscharyiski, con le scene di Stéphane Laimé e costumi di Leonie Falke.

Lo spettacolo ha debuttato da poco e continua a registrare il tutto esaurito nelle riprese. La regista insieme al drammaturgo Lukas Schmeler propone una versione estremamente scarnificata del testo shakespeariano, con numerosi tagli e addirittura la soppressione completa della farsa finale e dei matrimoni multipli che tradizionalmente concludono il sogno. La scelta e la motivazione restano in gran parte oscuri in quanto, a parte la bella scenografia della foresta tutta incentrata sui toni del rosso e qualche stravagante costume, la messa in scena risulta sostanzialmente classica. Non si coglie un filo conduttore nelle scelte operate dalla regista, né riguardo ai tagli né tantomeno sulla scelta d’insieme che non sembra portare ad una conclusione logica o simbolica. La cosa migliore rimane la scenografia che rappresenta un intricato bosco costruito con reti e tubi, su cui i protagonisti si muovono a fatica in continui saliscendi e intrichi di rami e reti.

I comici risultano particolarmente penalizzati da questa messa in scena, sono infatti impostati con un ritmo blando e senza particolari trovate. La trasformazione di Bottom (Zettel in questa versione tedesca) si limita a spogliare l’attore, lasciandolo in mutande a ragliare. Il pur sapido dialogo con Titania, follemente infatuata di lui, viene soppresso completamente, mentre il monologo del “Sogno di Bottom” viene impostato in minore, con tristezza riflessiva. Puck ha le sembianze di un fauno senza averne i movimenti o l’energia, i suoi interventi cantati non sono né pregnanti né accattivanti. Gli innamorati, tutti e quattro in gonna rosa, risultano convenzionali e risolti con un ritmo lento e troppi tagli. Incomprensibile poi il taglio della farsa finale, vero cardine comico della pièce, che in questo modo diventa quasi un dramma.

Nonostante i numerosi tagli, lo spettacolo dura pur sempre un’ora e quarantacinque in totale. Ma la mancanza di ritmo e la poca propensione comica appesantiscono la serata senza dare una lettura innovativa del capolavoro shakespeariano.

Tutti professionali e attenti ai dettami registici gli attori: Isaak Dentler, Anna Kubin, Mitja Over, Miguel Klein Medina, Rokhi Müller, Tanja Merlin Graf, Andreas Vögler, Annie Nowak, Peter Schröder, Melanie Straub, Michael Schütz, Matthias Redlhammer, Christoph Pütthoff.

Applausi nel finale.

Raffaello Malesci (Sabato 29 Marzo 2025)