
Regia di Paolo Costantini
Il segno che Giovanna d’Arco ha lasciato nei secoli ha tracciato il nostro oggi: la Pulzella d’Orleans in preda a voci e visioni ai nostri giorni sarebbe l’oggetto di uno psichiatra e etichettata come affetta da personalità multiple.
All’epoca una mistica, una guerriera, una vergine; qui un corpo che si smembra in conati, saliva, sputi, sussulti e sospiri; dietro la pira arancione è la fine nell’inizio.
Un corpo teso, androgino, vibrante nei muscoli che abbattono assi di legno in mille schegge con la forza della follia. Fa a pezzi sé stessa. Federica Rossellini, si esibisce in una performance di immensa fisicità che presagisce la consunzione finale, prima ancora del fuoco.
Federica Rossellini abbatte l’icona della Santità, Giovanna d’Arco e come lei le grandi Sante, sono fisiche, sono materia, carne, sangue.
La scena è cruda e allo stesso tempo foriera di presagi: il legno è il protagonista, e de mistica una figura femminile che è scarnificata come un dipinto di Schiele.
La protagonista entra ed esce dal personaggio affinché noi spettatori possiamo rimanere lucidi nella percezione.
Splendida performer!
A cura di Edwige Mormile
ideazione e regia Paolo Costantini
con Federica Rosellini
consulenza drammaturgica Federico Bellini
scenografia e costumi Alessandra Solimene
luci Marco Guarrera
suono Dario Felli
assistente scenografa Asja Lanzetti
produzione TPE – Teatro Piemonte Europa