Recensioni - Teatro

Gli Alti e bassi tra ironia e divertimento

Delizioso spettacolo musical-teatrale al Teatro Ponchielli

Geniale ironia, aneddoti e straordinarie capacità vocali sono il fil rouge della ventosa serata di mercoledì 16 aprile: al Teatro Ponchielli di Cremona è tornato ad esibirsi dopo più di 10 anni il quintetto vocale a cappella “Alti e Bassi”, per regalarci leggerezza e divertimento sulle note di un repertorio che spazia da Bach a Jannacci, passando per i grandi protagonisti della musica del ‘900, brani inusuali per un teatro, ma comunque molto graditi dal pubblico.

Dopo un’introduzione tutta americana si passa ad un medley, una miscellanea di brani accorciati, omaggio al Quartetto Cetra (gli Alti e Bassi ne sono infatti considerati gli eredi), in cui con l’ironica “Però mi vuole bene” viene coinvolta dalla platea una coppia, Mirella e Alberto, che vanta ben 65 anni di matrimonio.

Si entra così nel vivo della serata con una curiosa versione rockettara dell’Aria sulla quarta corda di Bach, la celebre sigla di Quark per intenderci, e uno splendido arrangiamento di “Smile” di Charlie Chaplin. Seguono due medley dedicati rispettivamente alle colonne sonore del compositore Morricone e ai più famosi brani dei Queen, conclusi dall’esilarante “Faceva il palo nella banda dell’ortica” di Jannacci. Infine chiudono lo spettacolo altri due medley, contenenti uno le più memorabili canzoni della Disney in lingua originale, l’altro i più grandi successi del re del rock’n’roll: Elvis Presley.

Per soddisfare il pubblico bastano soltanto la loro simpatia e le loro voci. E che voci: la più apprezzata della serata è sicuramente quella del basso Filippo Tuccimei, grandiosa e avvolgente, ma anche le altre quattro si sono guadagnate una buona ovazione. Da lodare è anche l’esperto lavoro del maestro Alberto Schirò di arrangiamento dei brani che sono stati eseguiti. Inoltre in onore a Mina, la tigre di Cremona, sono stati fatti anche due apprezzati tributi, uno dopo l’introduzione e uno come finale: il primo con “Vorrei che fosse amore”, sigla di Canzonissima del 1968 e il secondo con “Parole parole”.
In conclusione, gli Alti e Bassi sono abilissimi cantanti e intrattenitori e ne è una prova l'abbondante pubblico che, nonostante il giorno e l’ora e quindi anche le palpebre pesanti, non ha voluto perdersi la loro bravura.