Recensioni - Teatro

I Ragazzi Irresistibili a Recanati

Apre alla grande la stagione di prosa del teatro Persiani di Recanati con due maestri del palcoscenico come Umberto Orsini e Franco Branciaroli, per lo spettacolo I ragazzi irresistibili con la regia di Massimo Popolizio.

La commedia scritta nel 1972 da Neil Simon , importante drammaturgo e sceneggiatore statunitense, approda al cinema nel 1975 con la regia di Herbert Rose , interpretato da Walter Matthau e George Burns.

I protagonisti sono due anziani attori di varietà ( Willie Clark e Al Lewis) che hanno lavorato in coppia per tutta la loro vita dando vita a un duo diventato famoso come “I ragazzi irresistibili” e che, dopo essersi separati per insanabili incomprensioni, sono chiamati a riunirsi, undici anni dopo, in occasione di una trasmissione televisiva che li vuole insieme, per una sola sera, per celebrare la storia del glorioso varietà americano.

Le scene di Maurizio Balò costituiscono i due ambienti principali: la camera d'albergo di Clark con le pareti verdi, il letto, il televisore, le poltrone e lo studio televisivo dove si registra il varietà.

Carlo Pediani crea un bel gioco di luci, I costumi di Gianluca Sbicca sono ben scelti e il suono curato da Alessandro Saviozzi è efficace, compresa la musica jazz retrò.

Popolizio dirige in maniera asciutta e brillante, uno spettacolo che funziona benissimo, le quasi due ore scorrono via , senza nessun momento di lentezza e di cedimento, grazie a continui scambi di battute e situazioni esilaranti.

Franco Branciaroli (Willie Clark) è il grande mattatore, praticamente sempre in scena. Un personaggio tratteggiato in maniera formidabile, ricco di ironia pungente, ma anche di malinconia. È bello vedere come l'attore gioca con i registri vocali, con la mimica facciale, con gesti semplici ,senza andare mai fuori le righe.

Lo affianca Umberto Orsini (Al Lewis), anche lui straordinario nel delineare un attore colpito dalla vecchiaia e dalle sue malattie. Un abbigliamento che ricorda Chaplin e una parlata tutta sull'acuto, tipica dei comici americani e una presenza scenica sempre elegante e calibrata.

Insieme sono una coppia perfetta, con due modi di recitare completamente diversi, che si compensano e ogni volta scrivono una nuova e vincente pagina di teatro.

Ben scelto anche il resto del cast a cominciare dall'ottimo Flavio Francucci nella parte di Ben, il sensibile nipote di Clark, la brava Chiara Stoppa (l'infermiera di Clark) Eros Pascale (il buffo suggeritore), Emanuela Saccardi (la cicaleggiante infermiera dello sketch).

Il testo di Neil Simon è uno spaccato di vita teatrale, fatta di gioie, di successi, ma anche di amarezza e di solitudine. Non è solo intrattenimento, ma riecheggia il Beckett di "Finale di partita", il Čechov de "Il canto del cigno" e "Viale del tramonto " di Wilder, con una scrittura incisiva e caustica.

Spettacolo applauditissimo, con un pubblico partecipe e divertito.

Marco Sonaglia