
Alla stagione di prosa del teatro Pergolesi di Jesi arriva Strappo alla regola, la nuova commedia di Edoardo Erba
Siamo in un cinema e sullo schermo proiettano un film dell’orrore. Orietta (Maria Amelia Monti), un personaggio secondario del film, sta per essere raggiunta da un misterioso assassino, ma riesce inaspettatamente a sfuggirgli, uscendo da uno strappo dello schermo. Si ritrova nella sala cinematografica deserta dove incontra Moira (Claudia Gusmano), la maschera del cinema. Moira pensa di essere impazzita, ma deve ricredersi perché Orietta è viva e le chiede aiuto. Temendo di perdere il posto di lavoro, Moira cerca di convincere Orietta a ritornare nel film per farsi assassinare. Ma Orietta è decisa a cambiare il suo destino.
Edoardo Erba scrive e dirige uno spettacolo dove cinema e teatro interagiscono. All'inizio lo spettatore si trova quasi spaesato da questa trovata, che invece si rivelerà alquanto efficace.
La scena unica di Luigi Ferrigno/Sara Palmieri è formata dal grande schermo della sala cinematografica. La produzione video è a cura di Davide Di Nardo e vede la partecipazione di Asia Argento, Marina Massironi, Sebastiano Somma, Daniele Gaggianesi, Giuseppe Lelli, Francesco Meoni, Sabina Vannucchi, Fabio Zulli. Il direttore della fotografia è Tani Canevari, le luci di David Barittoni , i costumi sono di Grazia Materia e le musiche di Massimiliano Gagliardi.
Orietta esce letteralmente dal film e si ritrova sul palco ad interagire con Moira. In un crescendo di dialoghi che ci portano in una dimensione sempre più personale e psicologica dei due personaggi femminili. Moira, custode di un cinema, si scopre essere una donna maltrattata dal proprio compagno ed incapace ad uscire da un amore tossico, malato. Orietta, invece, coinvolta in una storia d'amore adultero, con un uomo, appunto, sposato.
Fra le due nasce un bel dialogo profondo e a tratti smorzato da siparietti comici (fenomenale il momento della lettura di un volantino femminista degli anni settanta) dovuti alla differenza temporale che separa le due protagoniste, una contemporanea, l'altra catapultata nella realtà odierna dal 1972. Quest'ultima, ad esempio, non sapeva cosa fosse e come si usasse un telefono cellulare e non si capacita dell'uso che ne fa l'altra. Alla fine sarà proprio Orietta a incoraggiare Moira a trovare lo “strappo” per scappare da una storia dell’orrore e a salvarla.
Maria Amelia Monti è sempre una garanzia, con la sua recitazione brillante e stralunata, con i tempi comici dosati perfettamente, uniti ad una mimica spassosa.
Bravissima anche Claudia Gusmano con una recitazione più frenetica, a tratti quasi nervosa, con sprazzi di buona intensità e un marcato accento siculo.
Edoardo Erba con maestria riesce a dosare lo spettacolo tra momenti schiettamente esilaranti e simpatici, a riflessioni importanti e attuali come quella sulla condizione femminile, che purtroppo non è oggi così diversa dagli anni settanta, sempre con gusto e delicatezza.
Grande successo per le due protagoniste, che a fine spettacolo sono rimaste a dialogare con il numeroso pubblico presente in sala.
Marco Sonaglia (Teatro Pergolesi-Jesi 4 marzo 2025)