Recensioni - Teatro

La Buona Novella incanta Trento

Al Teatro Sociale Neri Marcorè rilegge Fabrizio de André

Per la stagione di prosa al Teatro Sociale di Trento arriva “La Buona Novella”, spettacolo di teatro e canzone dedicato al primo concept album omonimo di Fabrizio de André, pubblicato nel 1970. La regia è di Giorgio Gallione per una produzione che vede coinvolti ben cinque teatri stabili: Bolzano, il Teatro delle Marche, il Carcano di Milano, il Teatro della Toscana e il Teatro nazionale di Genova.

Con tale profusione di impegno il risultato non delude. Infatti Giorgio Gallione monta uno spettacolo professionale, coinvolgente, strutturato e poetico. In sostanza si rivive il percorso dell’album, intervallandolo con dei brevi monologhi, affidati a Neri Marcorè e a Rosanna Naddeo, che raccontano in modo semplice e diretto alcuni episodi tratti dai vangeli apocrifi, fonte di ispirazione anche per De André.

A fianco di Marcorè un pianista e un gruppo di ottime musiciste e cantanti, che riempiono la scena con perizia vocale e canora, riproducendo le canzoni del cantautore genovese e incantando il pubblico in sala. Lo spettacolo è completato dalla semplice ma suggestiva ed efficace scenografia di Marcello Chiarenza, che, con pochi elementi lignei, crea varie ambientazioni e movimenta il racconto con iconiche strutture che calano dai soffitti. Luci accurate, qualche petalo che cade dall’alto, costumi moderni con azzeccati tocchi di fantasia (a cura di Francesca Marsella), completano uno spettacolo efficace e riuscito. Il teatro con i suoi trucchi e le sue suggestioni viene usato in modo intelligente e vario, gli artisti sono affiatati, appassionati e preparati, la tecnica e la fonica sono perfette. Non serve altro per la magia del teatro. Sembra poco, ma oggi è tantissimo e La Buona Novella coglie nel segno.

Neri Marcorè è il mattatore della serata. Ha il pregio della semplicità. È diretto e simpatico nei racconti, è convincente nel canto, pur evitando accuratamente di atteggiarsi a cantante o di chiedere troppo al suo strumento. Al suo fianco non è da meno Rosanna Naddeo, che recita e canta con gusto e misura. Superlativi anche gli altri musicisti, che brillano per vocalità perfetta e assoluto ecclettismo nell’utilizzo di molteplici strumenti e percussioni: Giua, splendida voce e polistrumentista raffinata; Barbara Casini; Anais Drago, incantevole negli assoli di violino; Francesco Negri; Alessandra Abbondanza.

Grande e sincero successo nel finale.

Raffaello Malesci (Venerdì 9 febbraio 2024)