Recensioni - Teatro

La Cantatrice Calva - Omaggio a Massimo Castri

L’ultimo lavoro del grande regista

Massimo Castri è stato direttore del Teatro Stabile di Brescia fra gli anni settanta e gli anni novanta e il CTB gli rende omaggio proponendo la sua ultima regia ove conduce per mano nel primo testo di Eugene Ionesco un gruppo di giovani attori.

 

Ionesco definì la Cantatrice Calca una anticommedia, forte infatti è la volontà di scardinare i dettami del teatro classico con dialoghi assurdi e ripetitivi, usando spesso i tormentoni e una messe di equivoci ben calibrati e studiati. Parliamo anche del 1950, infatti la prima rappresentazione è dell’11 Maggio di quell’anno al Theatre des Noctambules.

 

Oggi è chiaro che la forza sovversiva di una simile proposta si è persa, ma ne resta la precisione di un teatro studiato fin nei minimi particolari e, cosa forse non scontata in lettura, uno spirito comico accresciutosi con il passare degli anni. Da un maestro par suo, Castri ci consegna una messa in scena rigorosa, precisa, affabulatoria, ove ogni tanto fa parlare anche le didascalie, curando con attenzione la recitazione del suo gruppo di giovani attori. Un’ambientazione volutamente classica rende ancora più gustose le gag da teatro contemporaneo e l’accavallarsi di ripetizioni e assurdità.

 

Ottimi tutto il gruppo di giovani attori : Mauro Malinverno, Valentina Banci, Fabio Mascagni, Elisa Cecilia Langone Sara Zanobbio, Francesco Borchi.

 

Il pubblico, in gran parte scolaresche, ha salutato lo spettacolo con risate e applausi convinti.

 

R. Malesci (08/01/14)