Recensioni - Teatro

La Scuola delle Mogli per Eros Pagni

Bella prova di Eros Pagni nel ruolo che fu di Moliere

Continua la stagione CTB di Brescia con “La Scuola delle Mogli” di Moliere per la regia di Marco Sciaccaluga, scene di Jean-Marc Stehlé, costumi di Catherine Rankl e luci di Sandro Sussi.

 

Per questo classico del teatro comico, il regista Marco Sciaccaluga sceglie di trasporre la vicenda ai primi del novecento, in un ambiente della media borghesia ben supportato dalla valida e funzionale scena ideata da Jean-Marc Stehlé. Si rappresenta uno scorcio urbano di vago sapore bozzettistico su cui si aprono gli interni della bottega Arnolfo e la casa in cui lo stesso ha rinchiuso la sua futura sposa. Una ragazzina educata appositamente in un convento e lasciata nella più grande ignoranza affinché sia plasmabile alle aspettative dell’anziano consorte, che soprattutto teme le corna e il discredito che si accompagna ad esse. La commedia si sviluppa nel canale di una comicità consolidata in cui il vecchio Arnolfo è puntualmente gabbato dalla sua futura sposa che si scopre non essere affatto ingenua, e dal baldanzoso giovanotto di turno che per una serie di equivoci non manca di raccontare tutte le avventure al disperato Arnolfo. Il tutto si conclude con il più scontato dei matrimoni e con Arnolfo che si deve rassegnare all’inevitabile solitudine.

 

Sciaccaluga ha il pregio di ben illustrare la vicenda, dipanando le idee con misura e chiarezza, senza sviluppare troppo il comico e adattando la pièce alla personalità del mattatore Eros Pagni.

Pagni infatti ci presenta un Arnolfo di imperturbabile comicità, con una mimica asciutta che tanto più esalta la verve e il carattere degli altri personaggi. Il tutto completato da un ensemble di prim’ordine, come siamo soliti vedere nelle produzioni del Teatro Stabile di Genova. Da ricordare tutti gli interpreti. Alice Arcuri, una misurata Agnese. Roberto Serpi, un innamorato baldanzoso e a tratti chapliniano. E poi ancora Roberto Alinghieri, Mariangela Torres, Federico Vanni, Marco Avogadro, Massimo Cagnina e Pier Luigi Pasino tutti bravi e affiatati.

 

Uno spettacolo bello e godibile, di gran mestiere. Applausi convinti nel finale.

 

R. Malesci