Intenso recital per le due artiste al chiostro di Santa Chiara a Brescia
Metti una sera di temporali su Brescia, che si rischiarano e svaniscono giusto in tempo affinché lo spettacolo possa risuonare nel bel chiostro di Santa Chiara, accanto all’omonimo teatro, un’altra di quelle chicche nascoste di una città culturalmente sempre troppo poco valorizzata.
Sul palco troviamo due artiste di lungo corso, Lucilla Giagnoni e Antonella Ruggiero che si alternano in monologhi e brani cantati con maestria e bravura. La Giagnoni, ormai artista residente allo stabile bresciano, ripropone alcuni suoi cavalli di battaglia tratti da spettacoli precedenti e, come sempre, convince per attenzione alla parola e coinvolgimento, in particolare nei testi di più schietta interpretazione, che le permettono di esibire il graffio dell’attrice. Meno convincente nelle parti in cui al testo aggiunge un commento o una spiegazione, che invece risulta spesso didascalica. Per lei testi, fra gli altri, di Alda Merini, Erri de Luca, Wisława Szymborska e, immancabile nel 2021, Dante.
In rigorosa e simmetrica alternanza, esplode la fantasmagorica voce di Antonella Ruggiero, artista genovese che non ha bisogno di presentazioni e che incanta letteralmente la piccola platea del chiostro monacale. Ispirazione religiosa per i pezzi meravigliosamente intonati dove un tempo passeggiavano le suore, dai classici come “Ave Maris Stella” a “Panis Angelicus” fino a contaminazioni spirituali da varie parti del mondo, incluso un brano in lingua Yiddish. Sorprendente per estensione e timbro omogeneo, la Ruggiero, inanella una serie di pezzi di bravura, spesso accompagnandosi con strumenti etnici. Al suo fianco Roberto Olzer – pianoforte e organo liturgico – e Roberto Colombo – vocoder e armonium.
Unico rimpianto è che le artiste non siano riuscite ad andare oltre la forma del recital, armonizzando maggiormente la serata in uno spettacolo vero e proprio.
Ottima risposta del pubblico con numerosi applausi.
R. Malesci (07/07/21)