Prosegue la stagione di prosa al Teatro Lauro Rossi di Macerata con lo spettacolo L’anatra all’arancia, la nota pièce scritta nel 1967 da William Douglas-Home e adattata in francese da Marc-Gilbert Sauvajon
Nel 1975 il regista Luciano Salce ne fece una versione cinematografica di successo con Ugo Tognazzi, Monica Vitti e Barbara Bouchet.
Una coppia sposata da diversi anni finisce in crisi per colpa dalla personalità del marito, inaffidabile, incline al tradimento, alle bugie, all’infantilismo. Esasperata la moglie si innamora di un altro, l’opposto del marito, di animo nobile, gentile e attendibile.
Oggi tocca a Claudio "Greg" Gregori riattualizzare il testo, optando per una regia libera che lascia molto spazio agli attori, incastrando bene i tempi comici, in un susseguirsi di eventi bizzarri.
Fabiana Di Marco costruisce una sola scena con l'interno dell'appartamento arredato da sculture di scacchi (tutta la storia è un gioco di incastri), un divano, un angolo bar, le grandi vetrate che si affacciano sul giardino, tutto l'ambiente è valorizzato dall'incisivo disegno luci di Massimo Gresia e i validi costumi di Alessandra Benaduce.
Emilio Solfrizzi (Gilberto) è un vero mattatore. Su di lui viene costruito gran parte dello spettacolo e mette in mostra tutte le sue doti migliori. La presenza scenica è travolgente, con un ritmo serrato, quasi martellante, di battute, cambi di accenti vocali, di stati d'animo e una mimica facciale che regala momenti di ottimo teatro.
Molto brava anche Irene Ferri nella parte della moglie Lisa. Delicata, ma al tempo stesso decisa e brillante, sa dosare bene voce e movimenti. Funziona anche Ruben Rigillo che interpreta il ricco Leopoldo Augusto con pose ingessate eleganti e pacate. Beatrice Schiaffino è Patrizia, la prorompente segretaria di Gilberto dall'aria svampita e con una grande carica sensuale. La valida Antonella Piccolo si ritaglia sprazzi di comicità nel breve ruolo della domestica Teresa.
Lo spettacolo di oltre due ore è ben rodato, con un cast vincente e nel complesso scorre via con leggerezza (a parte qualche lungaggine nella seconda parte), riscuotendo molti applausi nel finale.
Emilio Solfrizzi ha voluto ringraziare i tecnici per il grande lavoro svolto. Una giusta accortezza per chi lavora dietro le quinte e permette ogni sera di garantire la magia del teatro.
Marco Sonaglia (Teatro Lauro Rossi-Macerata 12 novembre 2025)