Recensioni - Teatro

Misura per Misura: vince lo stile inglese

Bella messa in scena del raro testo shakespeariano

L’allestimento è di estrema linearità ma al contempo di grande efficacia. Paolo Valerio imposta una recitazione rapida e chiara con un linguaggio semplice e immediato che fa arrivare al pubblico con chiarezza il pur complicato testo shakespeariano. Massimo Venturiello veste i panni del Duca di Vienna e conduce l’azione come una sorta di deus ex machina che tutto osserva da una moderna postazione elettronica. La scenografia composta da pochi teli, è infatti completata da una serie di immagini proiettate e da riprese degli stessi attori nei vari momenti dell’azione.
La carta vincente dello spettacolo è stata quella di creare un piccolo ensemble affiatato a cui Valerio è riuscito ad impostare uno stile recitativo omogeneo che ha permesso una buona fruizione dello spettacolo. Lo stile è rapido come nella migliore tradizione delle compagnie inglesi, nessuno gigioneggia o si pavoneggia con le proprie battute. Parla Shakespeare e il pubblico segue con attenzione l’azione serratissima.

Insieme a Massimo Venturiello (duca di Vienna), sono in scena Simone Toni (vicario), Roberto Petruzzelli (Escalo e Pompeo), Francesco Grossi (Claudio), Alessandro Baldinotti (Lucio e madama Strafatta), Marco Morellini (Bargello), Simone Faloppa (Gomito e Bernardino), Luca Pedron (Schiuma e Abomino), Camilla Diana (Isabella), Federica Castellini (Mariana) e Federica Pizzutilo (Giulietta). I movimenti di scena sono di Monica Codena, le scene e immagini di Antonio Panzuto, i costumi di Luigi Perego, le luci di Nevio Cavina, le musiche di Antonio Di Pofi, l’aiuto regia di Paola De Giuli.

Applausi calorosi alla fine, ma purtroppo dobbiamo registrare che il teatro era semivuoto, peccato.

R. Malesci (21/07/18)

 

Dopo due monologhi con vaga attinenza ai dettami di un festival shakespeariano, finalmente approda al teatro romano l’unica vera produzione di un testo del bardo proposta in questa estate 2018. Paolo Valerio cura la regia di questo spettacolo coprodotto dall’Estate teatrale veronese, dal Teatro Stabile di Verona e dal Teatro della Toscana.