Anche il Teatro La Nuova Fenice di Osimo inaugura l'attesa stagione di prosa
In scena lo spettacolo "Crisi di nervi. Tre atti unici di Anton Čechov". Il grande scrittore e drammaturgo russo non ancora trentenne, dopo l'insuccesso delle sue prime due opere, compose tra il 1884 e il 1891 questi “scherzi scenici”, dei vaudeville, ispirati alla commedia francese.
La regia è affidata ad un maestro internazionale come Peter Stein, che realizza uno spettacolo elegante, equilibrato, asciutto, dal ritmo giusto, capace di mettere in risalto sia la brillantezza e l'umanità del primo Čechov, che la bravura degli attori.
Con lui un consolidato team formato da Ferdinand Woegerbauer che cura le scene molto sobrie e funzionali dalle tinte nere, grigie e bianche, Anna Maria Heinreich che realizza costumi raffinati, decisamente in linea con i protagonisti, Andrea Violato che con le sue luci nette, crea le giuste atmosfere.
Il primo atto “L’Orso” (Un debito non saldato accende un confronto tra un vedovo iracondo e una donna ostinata: il duello verbale si trasforma in un’insolita proposta di matrimonio) è dominato da Maddalena Crippa (Elena Ivanovna Popova) sempre bravissima a dosare classe , leggerezza e smalti vocali, caratterizzando il suo personaggio tra il drammatico e il comico, affiancata dall'ottimo Alessandro Sampaoli (Grigorij Stepanovič Smirnov) con il forte accento russo e una presenza scenica energica, spigliata e coinvolgente, dallo spassoso Sergio Basile nella parte del sardonico maggiordomo.
Nel secondo “I danni del tabacco” (Un uomo costretto a tenere una conferenza sul fumo si lascia sfuggire una confessione tragicomica sulla sua vita coniugale, rivelando una disperazione profonda tra starnuti, ansia e desiderio di fuga) Gianluigi Fogacci da solo offre una grande prova attoriale, tratteggiando un tormentato e ironico Ivan Ivanovič Njuchin.
Il terzo quadro è “La domanda di matrimonio” (Un aspirante fidanzato affronta la prova più difficile: porre la fatidica domanda. Ma tra ipocondria, litigi assurdi e crisi isteriche, la proposta sembra sfumare… fino al colpo di scena finale). Ritroviamo Sergio Basile (Stepan Stepanovič Čubukov) ancora più brillante e spavaldo, la bravissima Emilia Scatigno (Natal’ja Stepanovna) che mostra una straordinaria capacità nei movimenti scenici, coadiuvata dal talentuoso, a tratti disincantato, Alessandro Averone (Ivan Vasil’evič Lomov) anche lui eccelso nella mimica.
"Crisi di nervi" riflette in maniera esilarante e profonda sulle contraddizioni dell’animo umano, sulle sue nevrosi, sulle sue isterie, con una comicità paradossale che tocca punte di sarcasmo, malinconia, folle crudeltà.
A fine recita applausi convinti per tutto il cast, perché come sosteneva l’autore: “Molto meglio scrivere cose piccole che grandi: poche pretese e successo assicurato”.
Marco Sonaglia (Teatro La Nuova Fenice-Osimo 11 novembre 2025)