Recensioni - Teatro

Otello all’estate teatrale veronese: tragedia di rara esecuzione al festival, con le ultime due edizioni più che travagliate

Questa estate Giorgio Pasotti alla regia e Dacia Maraini come drammaturga

Se si eccettua lo spettacolo monologo del 2021, affidato ad Alessandro Preziosi, che rileggeva la tragedia dal punto di vista di Jago, Otello come messa in scena integrale manca dal teatro romano dall’estate del 2014.

Mai molto frequentata invero la tragedia del Moro a Verona, anche agli albori del festival. Nel novecento infatti solo due edizioni: nel 1970 e nel 1985. Quella del 1970 vedeva Sergio Fantoni come Otello, Valentina Fortunato come Desdemona e Luigi Vannucchi come Jago. La regia era di Virginio Peucher.

Passano 15 anni e nel 1985 arriva Enrico Maria Salerno come Otello, affiancato da Eros Pagni nei panni di Jago. Niente di meno che Maddalena Crippa interpretava Desdemona; la regia era affidata a un grande del teatro italiano del novecento: Giancarlo Sbragia.

Poi una pausa di ben 26 anni, più di mezzo secolo, per arrivare al 2011 con un Otello diretto da Nanni Garella. Il Moro di Venezia doveva essere affidato ad Alessandro Haber, affiancato da una giovane Lucia Lavia come Desdemona. L’attrice però accusa l’attempato attore di essersi lasciato andare un po’ troppo durante le prove, ne segue uno scandalo che porta all’allontanamento di Haber, che viene sostituito, a prove già iniziate, da Franco Branciaroli.

Chiaramente la produzione ne risente e lo spettacolo è più che modesto, con gli attori che recitano da soli, una Lucia Lavia tesa e arcigna e Franco Branciaroli che gigioneggia per conto suo con vocalizzi in libertà. L’allestimento minimale non aiuta. Il clima in compagnia ha fatto il resto.

Nel 2014 ci riprova Giorgio Battiston, che doveva interpretare Otello. Ma anche questa volta aleggia la sfortuna e la compagnia si spacca a metà delle prove per motivi mai del tutto chiariti: il regista e diversi interpreti abbandonano lo spettacolo, Battiston subentra come regista. L’esito fu una specie di lettura scenica con copione alla mano, a cui venne anche cambiato il titolo all’ultimo: “Otello lost in Cyprus”. Da dimenticare.

Nel superstizioso mondo del teatro aleggia perciò più di un qualche spettro sul titolo, neanche Otello avesse al Teatro Romano preso il posto della tragedia sfortunata per antonomasia, Macbeth, che gli attori inglesi per scaramanzia non nominano mai a teatro, preferendola chiamarla “The Scottish Play”.

A dissipare questi fantasmi è ora chiamato Giorgio Pasotti, che cura la regia dell’Otello 2025, coadiuvato dalla drammaturgia di Dacia Maraini. Fra gli interpreti, le parti non sono assegnate sul programma di sala, lo stesso Pasotti, l’esordiente Giacomo Giorgio, giovane attore napoletano che viene dalle fiction e Claudia Tosoni, attrice e conduttrice, per la cronaca fidanzata dello stesso Pasotti.

Completano il cast: Davide Paganini, Gerardo Maffei, Salvatore Rancatore, Andrea Papale, Anna Dalia Aly. Produzione: Teatro Stabile d’Abruzzo, Marche Teatro, Stefano Francioni Produzioni, Virginy L’isola trovata.

Per due serate al Teatro Romano di Verona: https://www.spettacoloverona.it/eventi/evento/otello/

Raffaello Malesci (Lunedì 7 Luglio 2025)