Recensioni - Teatro

Plumbeo grigiore nella Coscienza di Zeno

Didascalica riduzione teatrale del romanzo di Italo Svevo

Verona, Teatro Nuovo, arriva La Coscienza di Zeno. La regia è di Paolo Valerio. La produzione Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia.

È ancora attuale La coscienza di Zeno? Parla alla contemporaneità? Il regista Paolo Valerio non ci crede e crea uno spettacolo ispirato al passato, in bianco e nero. Una scena fatta di tendaggi con proiezioni, la versione contemporanea delle vecchie scene dipinte atte ad ogni occasione, universalmente intercambiabili. Al centro una specie di grande specchio ovale stile “Nonna Speranza” in cui vengono proiettate altre immagini, ancora ritratti e ingrigite foto di famiglia. In scena qualche sedia. Tutto è grigio: immagini, sedie, costumi, recitazione.

Una serie di ricordi sbiaditi dunque. Una riduzione del romanzo sostanzialmente didascalica in cui il protagonista seduto snocciola in bell’ordine i fatti della sua vita. Questi vengono diligentemente mimati o recitati da un gruppetto di attori. Piccole scene che si assommano uguali e ripetitive. Poche idee, poca ironia, poco teatro, ritmo uniforme, noia.

Alessandro Haber è Zeno. Affaticato e in evidente difficoltà fisica riesce comunque ad avere qualche momento interessante in uno spettacolo che non decolla. Francesco Migliaccio è un grande professionista e si difende sempre al meglio a dispetto delle circostanze. Senza infamia e senza lode gli altri.

Raffaello Malesci (Mercoledì 22 Novembre 2023)