Recensioni - Teatro

Recanati: Il figlio incanta il Persiani

Terzo appuntamento per la stagione di prosa al teatro Persiani di Recanati con uno spettacolo contemporaneo: "Il figlio"

Il testo di Florian Zeller fa parte di una trilogia Il Padre, La Madre, Il Figlio,con testi non collegati fra loro se non dal numero dei personaggi (sei) e dalle implicazioni umane e sociali.

Nicola frequenta l’ultima classe del liceo e vive a casa della madre Anna. Suo padre Piero ha appena avuto un altro figlio con la nuova compagna Sofia. Anna informa Piero che Nicola da tre mesi non frequenta più il liceo e che, secondo lei, soffre di depressione adolescenziale. Nicola, parlando con il padre, esprime il desiderio di andare a vivere con Piero e Sofia, quindi Piero decide di darsi da fare per far tornare a Nicola il gusto di vivere.

Carlo Di Marino cura le scene, due grandi pannelli con ritagli vetrati che scorrono da un lato all’altro del palcoscenico, delimitando i due ambienti: l'appartamento della madre e il nuovo l'appartamento del padre.

Il resto lo fanno le luci calde di Javier Delle Monache, i raffinati costumi di Gianluca Sbicca e le drammatiche musiche di Antonio di Pofi, sottolineate dall'avvolgente violoncello.

Cesare Bocci (il padre Piero) interpreta in maniera notevole e ispirata il suo personaggio, grazie ad una recitazione sempre misurata, asciutta, che alterna momenti di impeto ad altri decisamente delicati.

Galatea Ranzi (la madre Anna) è sempre un attrice solida, elegante e appassionata, che conquista con la sua grazia gestuale e la voce suadente.

Accanto a due grandi professionisti, si affaccia la rivelazione della serata: Il giovane ed eccellente Giulio Pranno (che nel cinema ha esordito con Gabriele Salvatores per il film "Tutto il mio folle amore") nella parte del protagonista Nicola.

L'attore riesce con naturalezza a mettere in luce la sua anima tormentata, toccando momenti di grande intensità.

Brava anche Marta Gastini che tratteggia con garbo Sofia, la giovane compagna di Piero.

Convincente anche il dottore di Riccardo Floris con a seguito il suo infermiere (Manuel Di Martino).

Piero Maccarinelli dirige uno spettacolo dai forti toni drammatici, ben riuscito, tra introspezioni, debolezze, incomunicabilità e un desiderio smisurato di amore.

Il rapporto tra genitori e figli adolescenti è un tema alquanto abusato, ma in questa situazione si riesce a toccare i cuori, senza cadere nella retorica di certi luoghi comuni.

Un concentrato di emozioni che ha portato ad una forte commozione in sala, seguita dai vivi applausi per l'ennesimo sold out della stagione.

Bocci ha ringraziato le Marche (sua terra d'origine) e in particolare Recanati, dove è tornato dopo tanti anni per l'unica tappa in regione dello spettacolo.

Marco Sonaglia