Recensioni - Teatro

Recanati: Una giornata qualunque con la brava De Laurentiis

L'ultimo titolo per la stagione di prosa al teatro Persiani di Recanati è la commedia "Una giornata qualunque", scritta nel 1990 da Franca Rame e Dario Fo

Giulia è una manager disperata che vuole suicidarsi, ma la vicenda del suo suicidio si risolve in maniera comica e grottesca in quanto tutto concorre a far sì che lei non raggiunga il suo scopo.

Telefonate continue di vari personaggi che proiettano la loro disperazione nello spazio in cui lei vive ed alla fine anche un ladro che irrompe nella sua casa. Improvvisamente la situazione si capovolge perché Giulia si rende conto di non essere la sola ad avere problemi.

La scenografia dello spettacolo è di Alessandro Campitelli. Troviamo una parte dell'appartamento alquanto particolare con un divano, un tavolino, una sedia e un carrellino per le bevande alcoliche. Sulla lunga parete in fondo vari elementi decorativi e due porte apribili al centro. L'ambiente è caratterizzato da luci naturali e altre colorate che variano in base ai momenti della storia, grazie all'ottimo lavoro di Patrick Vitali. I costumi sono di Emiliano Sicuro, le piacevoli musiche della Banda Osiris, la bellissima canzone che apre e chiude lo spettacolo è "La cicogna" di Vinicio Capossela.

Stefano Artissunch cura la regia e si ritaglia anche lo spazio per tre personaggi femminili caratterizzati molto bene sia scenicamente, che vocalmente. Un bel debutto teatrale è quello di suo figlio Lorenzo, che alla giovane età di diciannove anni dimostra già una sua verve e di avere tutte le carte in regola per diventare un attore brillante.

Ovviamente la vera protagonista è stata Gaia De Laurentiis che per novanta minuti ha delineato una prova attoriale significativa, dove ha mostrato una buona padronanza scenica, ricca di sfaccettature. Infatti il suo personaggio si muove tra momenti comici, pungenti e altri più riflessivi. Lo fa con giocando con la voce e con una gesticolazione alquanto elettrica.

Lo spettacolo è realizzato bene e gli attori funzionano. Quello che però lascia alcune perplessità è proprio il testo della coppia Fo/Rame, che a distanza di tempo risulta ripetitivo, in alcuni momenti scontato e lontano dalla loro consueta sagacia.

Buona parte del pubblico applaude, qualcuno è dubbioso, ma il teatro serve anche a questo, a non rimanere indifferenti.

Si chiude così un’ottima e variegata stagione, che non ha affatto deluso la platea recanatese, da sempre abituata alla qualità e alla bellezza.

Marco Sonaglia

(Teatro Persiani-Recanati 5 aprile 2024)