Recensioni - Teatro

Rumori fuori scena: cento per cento comico

Riuscita messa in scena per il Teatro Stabile di Torino

Prosegue la stagione al Piccolo Teatro Strehler di Milano con una proposta comica e accattivante proveniente dal Teatro Stabile di Torino: “Rumori fuori scena” del drammaturgo inglese Michael Frayn per la regia del direttore dello stabile Valerio Binasco.

Fra le commedie più conosciute e lodate del celebre drammaturgo inglese, ormai ottantaseienne, “Rumori Fuori scena” fece il suo debutto a Londra nel 1982 e da allora è diventata un'icona del teatro comico contemporaneo oscurando in parte la pur prolifica produzione successiva di Frayn. Basterà ricordare il ben più impegnato “Copenhagen” presentato solo la scorsa stagione sempre al Piccolo.

“Rumori fuori scena” è in fondo una geniale intuizione meta-teatrale di Frayn: da attento addetto ai lavori mette in piazza i mille intoppi che possono accadere dietro le quinte nel corso di una lunga tournée. In questo caso il gioco viene esasperato da una serie di gelosie, ripicche e incomprensioni che si sviluppano all'interno della compagnia, costretta, nel bene e nel male, ad una convivenza forzata per molti mesi. Frayn spinge sul comico in modo assoluto ed ha la felice intuizione di rivelare fra le righe il lato più duro del lavoro dell'attore: l'esasperata routine di uno spettacolo che deve essere riprodotto sera dopo sera.

Infatti se alla prova generale le relazioni, le gelosie, le nevrosi, gli amorazzi sono accennati e prevale l'ansia per il prossimo debutto, nei mesi successivi la situazione in scena e dietro le quinte degenera in modo totale, tanto che dopo cinque mesi di repliche lo spettacolo risulta assolutamente irriconoscibile. Lo spettatore, dopo aver assistito alla prova di un atto nel primo tempo, viene catapultato nel secondo dietro le quinte dove, nel mentre si svolge lo spettacolo, ne accadono di tutti i colori. Sarà nel terzo tempo, in cui si torna a vedere frontalmente il risultato, che torneremo a vedere uno spettacolo ormai totalmente degenerato dalle diatribe interne alla compagnia. Al di là dell'effetto assolutamente esilarante della commedia, rimane uno smaliziato spaccato sulla vita del teatro e dell'attore, la cui arte di per sé ripetitiva deve saper essere, per rimanere Arte con la A maiuscola, anche sicuro mestiere sera per sera.

Binasco propone una lettura fedele al testo, del resto difficilmente modificabile per la serratezza degli incastri e delle situazioni, mantenendo sempre un buon ritmo e una lucida visione complessiva della scena. Solo nel secondo tempo qualche scena tende ad affastellarsi e a perdere di chiarezza. Per tutto il resto c'è il testo di Frayn, una irresistibile macchina del comico. Le scene, giustamente classiche e fedeli ai dettami dell'autore con le numerose porte che ingenerano i molteplici equivoci, sono di Margherita Palli. Lo stesso Binasco interpreta anche il regista Lloyd Dallas in modo asciutto e disincantato. Veloci, precisi, professionali e divertiti tutti gli altri interpreti: Milvia Marigliano, Andrea Di Casa, Francesca Agostini, Nicola Pannelli, Elena Gigliotti, Fabrizio Contri, Ivan Zerbinati e Giordana Faggiano.

Il pubblico ha riso molto e regalato calorosi applausi a tutti gli interpreti nel finale.

(R. Malesci 08/11/19)