Recensioni - Teatro

Sebastiano Lo Monaco è un grande Enrico IV a Trento

Riuscita messa in scena con la regia di Yannis Kokkos del capolavoro pirandelliano

Arriva a Trento per la stagione della “Grande Prosa” Enrico IV di Luigi Pirandello, prodotto da Associazione Sicilia Teatro, dal Teatro stabile del Veneto, dal Teatro Biondo Stabile di Palermo e dal Teatro Stabile di Catania.

E’ effettivamente grande prosa questa produzione diretta dal regista greco naturalizzato francese Yannis Kokkos. Egli infatti costruisce uno spettacolo formalmente ancorato ai dettami della tradizione, ma di assoluto spunto innovativo per la prassi della prosa italiana. Kokkos infatti imprime alla recitazione degli attori un ritmo “europeo”, un’attenzione alla parola pirandelliana che è fatta di accenti, ironia, comicità, il tutto sotteso ad una rapidità quasi anglosassone del dettato e ad una colloquialità efficace in cui ogni vezzo, pausa o lento sospiro, spesso cari agli attori nostrani, è bandito.

Ne scaturisce un prodotto che improvvisamente rende giustizia a Pirandello, ne manifesta le ambiguità, gli spunti comici, la rapidità e sapidità del dialogo. Una vera lezione su come oggi si dovrebbe rappresentare il grande autore siciliano.

Questo senza dimenticare le tematiche care a Pirandello, come la maschera, il doppio, i risvolti psicanalitici. Kokkos, autore anche delle scene, in questo senso sceglie di mescolare i livelli: sullo sfondo vediamo il retro del teatro messo a nudo, sulla sinistra una serie di specchi da camerino, le postazioni di trucco degli attori; sulla destra la sala del trono medievale, a tratti appare anche un televisore, da cui il dottore analizza le movenze e la pazzia di Enrico IV. Un affastellarsi di livelli metateatrali insomma, che lascia al pubblico il fondato e rivelatore sospetto di essere parte integrante dello spettacolo: infatti la platea altro non è, probabilmente, che uno dei livelli di finzione, tutti scoperti e tutti ugualmente efficaci nel concetto scenografico. L’accuratezza della messa in scena è completata dai classici e puntuali costumi di Paola Mariani.

Sebastiano Lo Monaco è interprete ideale della difficile parte di Enrico. Egli affronta il dettato pirandelliano senza gigionerie, consapevole dell’ironia celata e sottesa nel personaggio. Una recitazione rapida, diretta, ma sempre chiara, sulla parola, illuminante e moderna. Una grande prova per l’attore siciliano. Al suo fianco il cast completo di attori, cosa da sottolineare in tempo di adattamenti e monologhi imperanti. Tutti ottimi, preparati, omogenei e in linea con gli intenti registici. Dagli interpreti di maggior esperienza Mariàngeles Torres, una marchesa partecipe e sorvegliata; Caludio Mazzenga, un Tito Belcredi strafottente e credibile antagonista di Enrico; Rosario Petrix, un dottore convincente e chiaro nella difficile parte, ben risolta con sorvegliato controllo degli accenti e del significato; Luca Iacono, un Landolfo ritmato e spigliato; fino ai più giovani Sergio Mancinelli, simpatico e comico Bertoldo; Francesco Iaia, Tommaso Garrè e Gaetano Tizzano, convincenti come servitori di Enrico; Giulia Tomaselli e Marcello Montalto, una Frida e un marchese Nolli ancora un tantino acerbi.

Veramente una bella serata di teatro italiano. Grandi applausi per tutti a fine recita, ovazioni per Sebastiano Lo Monaco.

Raffaello Malesci (28 Gennaio 2022)