Recensioni - Teatro

Torino: il Dante di Matthias Martelli

Quando la genialità e il talento di Matthias Martelli incontrano quello che fu il "Sommo Poeta" è fuoco e fiamme, e, tra le fiamme e le stelle...Dante!

Matthias Martelli alias un Pietro l'Aretino o un Cecco Angiolieri, a secondo dei panni che indossa, dei nostri tempi, buca, letteralmente, il palco, lo travolge, lo inonda con la forza della sua performance: un po' giullare un po' maschera, alza il sipario su un Dante inedito e assai umano, spoglia la figura monumentale del Sommo, che, tra l'altro, mai indossò porpora e corona d'alloro, bensì la cotta per combattere alla battaglia di Campaldino, e ce lo mostra in tutte le sue sfaccettature e fragilità...complici i giochi di luci, bravissimo Loris Spanu, che ad arte giocano in un susseguirsi di coni e fasci, rivelazioni ora di vita ora di morte, esperite e sofferte, che, inevitabilmente rimandano ai dipinti caravaggeschi, per poi, saltimbanco abilissimo in un gioco caleidoscopico passiamo all'arguzia e alla risata grassa delle osterie.

E che dire del suo rapporto con Beatrice? sfatiamolo! fin dalla genesi, conosciutosi, entrambi bimbi all'età di nove anni ad una festa e mai più incontratisi per altri nove anni, entrambi sposati, ed ignari fondamentalmente uno dell'altro.

La corrispondenza amorosa dei due presunti amanti, anche un po' licenziosa, faceva parte degli stilemi del tempo: si scrivevano versi anche licenziosi solo alle donne sposate, non potendo alle mogli, poiché il matrimonio era una faccenda politica, e non alle nubili per non pregiudicare la loro rispettabilità... e Gemma Donati? moglie del Sommo, dal cui marito mai fu insignita neanche di un verso...se non la beffa, la cui figlia, abbracciando la vita monacale, col nome di suor Beatrice!

Ma Dante fu un uomo molto sofferente e molto arrabbiato per gran parte della sua esistenza, condotta quasi tutta in esilio, da questo essere errabondo di corte in corte nacque la Divina Commedia, tuonava contro i potenti, contro i Papi! Bonifacio VIII, vivo, lo colloca all'Inferno, simoniaco e dannato. Perfino San Pietro inveisce, molto poco paradisiaco, "perfino Lucifero gode del tuo Pontificato"...

Matthias Martelli ci ha regalato un'ora e mezza di cultura, quella vera, di arte, naturale erede del teatro medievale, e di Dario Fo, saltimbanco e giullare e irriverente ci ha riportato alla memoria il Petrarca, Guido Cavalcanti, Il Brunelleschi, che dire... grazie!

Non mancano le recitazioni delle terzine, che dalla crudezza dell'Inferno passano al lirismo del Paradiso, rendendo, ulteriormente, lo spettacolo, di grande impatto visivo ed emozionale.

Fino al 4 dicembre al teatro Gobetti, è imperdibile!

a cura di Edwige Mormile

 

Torino Teatro Gobetti - TST - 22 novembre-4 dicembre 2022

Dante fra le fiamme e le stelle

autore e interprete Matthias Martelli

consulenza storico-scientifica Alessandro Barbero

regia di Emiliano Bronzino

al violoncello Lucia Sacerdoni

Presidente Accademia della Crusca Claudio Marazzini

scenografia Francesco Fassone

costumi Monica Di Pasqua

Musiche originali Matteo Castellan

assistente alla regia Ornella Matranga

Fondazione teatro Ragazzi e Giovani Onlus

Teatro Stabile Torino - Teatro nazionale