Recensioni - Teatro

Trento: Elio de Capitani incanta con un testo di Amélie Nothombe

Riuscita messa in scena di “Libri da Ardere” del Teatro dell’Elfo con la regia di Cristina Crippa

Giunge al Teatro Sociale di Trento una produzione del Teatro dell’Elfo di qualche anno fa: “Libri da Ardere” della scrittrice belga Amélie Nothombe. Unico testo teatrale della nota scrittrice, aveva debuttato all’interno di Asti Teatro addirittura nel 2006. In occasione di questa ripresa viene interpretato da Elio de Capitani, Angelo Di Genio e Carolina Cametti.

Lo spettacolo racconta di un professore costretto a nascondersi in casa a causa della guerra, si intuisce essere quella dell’ex Jugoslavia, e ad ospitare il suo assistente e la sua fidanzata, sfollati a causa dei bombardamenti. I tre sono praticamente segregati in casa, nel freddo di un inverno gelido e senza prospettive. Non avendo ormai più niente da bruciare, la ragazza propone di immolare i libri dell’immensa biblioteca. Parte da qui una sorta di discesa all’inferno, in cui progressivamente il professore sarà costretto a bruciare per scaldarsi tutti i suoi libri più cari. Insieme al rogo dei libri e alla discussione se la letteratura sia sacrificabile, inizia una vera e propria mutazione barbarica dei personaggi, che, logorati dalla situazione, scopriranno il loro lato animalesco. La ragazza finirà per intraprendere una relazione con l’anziano professore fino a scegliere, non vedendo una prospettiva alla propria vita distrutta dalla guerra, di farsi uccidere dai cecchini correndo senza protezione in piazza. La risata beffarda del professore, ormai abbruttito e disincantato, termina una parabola sulla guerra che, senza assiomi e lezioni, induce ad una riflessione profonda sulla crudeltà della stessa e le sue conseguenze.

Un testo intelligente, ironico, profondo e caustico che infonde di senso un teatro veramente contemporaneo, senza alcuna ricerca di astruserie, ma diretto e crudo. Pulita ed essenziale la regia di Cristina Crippa, che lavora sul ritmo e dirige efficacemente gli attori. Se a questo aggiungiamo la magistrale interpretazione di Elio de Capitani, un professore ironico, gaglioffo, sempre in biblico perfetto fra profondità, ferocia e disincanto abbiamo uno spettacolo completo, illuminante, perfetto.

Ottimi anche Angelo Di Genio, nel ruolo dell’ingenuo assistente, che assisterà con ribrezzo al progressivo abbruttimento del professore, fino a scoprirne la tresca con la sua fidanzata. Un crollo di certezze inesorabile per lui, che Di Genio interpreta con convinzione, buoni mezzi tecnici e un giusto trasporto emotivo. Coinvolta, partecipe e seducente Carolina Cametti, che rende vivo e disperato il suo personaggio, inesorabilmente oppresso dalla guerra e dalle sue conseguenze.

Il messaggio è chiaro e ricorda Primo Levi: gli uomini rinchiusi e privati della libertà, del cibo e del calore, perdono la loro umanità e iniziano una discesa all’inferno che nel testo della Nothombe corrisponde con il rogo progressivo dei libri. Ne resterà uno di libri, un romanzetto d’appendice che incredibilmente unisce il professore e la ragazza, suggellando però anche il potere della guerra e delle privazioni che li hanno portati ad incontrarsi nella banalità della cattiva letteratura. Nulla conta più ormai e il professore immolerà nella stufa anche questo ultimo libro miserevole, dopo aver sacrificato prima di lui innumerevoli capolavori. Bruciato anche questo, alla ragazza sarà svelata completamente l’inutilità della sua vita, cosa che non le lascerà altra scelta che la morte.

Bene ha fatto l’Elfo ha riproporre questo spettacolo che merita di essere visto.

Applausi convinti nel finale.

R. Malesci (21/02/2020)