Recensioni - Teatro

Un Pirandello in grigio per Luca De Fusco

Cupo allestimento di Sei personaggi in cerca d’autore a Verona

Prosegue la stagione di prosa al Teatro Nuovo di Verona con un grande classico del teatro italiano: “Sei personaggi in cerca di autore” di Luigi Pirandello. Lo spettacolo è firmato da Luca De Fusco ed è prodotto dal Teatro Stabile di Napoli e dal Teatro Stabile di Genova.

De Fusco, coadiuvato per le scene e i costumi da Marta Crisolini Malatesta, propone una messa in scena di assoluto rigore stilistico. Inquadra la scenografia in una specie di teatro bunker ove prevalgono i toni del grigio e del nero e aggiunge immagini proiettate di alcuni avvenimenti raccontati dagli attori, anch’esse in un rigoroso bianco e nero. I “personaggi” protagonisti della pièce appaiono dalla tela cinematografica anziché arrivare dalla platea, quasi a significare un’ulteriore interpolazione di linguaggi, non solo teatro e realtà; teatro e metateatro; ma anche teatro, realtà e cinema. Quando non si materializzano dalle immagini, le “apparizioni” dei personaggi avvengono dal fondo attraverso l’aprirsi di quinte scorrevoli grigie e squadrate. L’ostico linguaggio pirandelliano viene lasciato sostanzialmente immutato e la compagnia si sforza di far passare una lingua che francamente risulta ormai molto datata.
Si intravede dunque un’idea rigorosa, non priva di interesse, ma annegata in un’uniformità e in un grigiore che alla lunga disturbano, rendendo lo spettacolo di difficile fruizione. Le scene, i costumi, l’impostazione risultano dominati da luci fredde e da attori spesso immobili in una cupa atmosfera drammatica che ricorda alcuni teutonici allestimenti wagneriani di molti anni fa.

La compagnia si appoggia su un inossidabile Eros Pagni nella parte del padre, che ben si difende con il suo sapiente uso della parola. Madama Pace è Angela Pagano, attrice dalla lunga storia, che ci regala un bel cameo. Gaia Aprea è la figliastra, brava e partecipe, ma alle volte sopra le righe. Ottima la prova di Paolo Serra nei panni del capocomico. Il resto della compagnia denota qualche pecca dovuta all’inesperienza.

Il teatro, abbastanza pieno ma non esaurito, ha seguito con attenzione, regalando alla fine agli interpreti applausi convinti. L’uscita del pubblico è stata accolta da una pioggerella uggiosa, che ha ricoperto Verona di una caligine grigiastra che ben si adattava allo spettacolo appena concluso.

Raffaello Malesci (1/2/2018)