Recensioni - Teatro

Un ricordo di Roberto Sturno

Con la morte dell'attore svanisce l'epoca delle compagnie all'Italiana.

Improvvisa e inaspettata giunge la notizia della morte di Roberto Sturno, un attore che, in sodalizio con Glauco Mauri, ha segnato gli ultimi trent'anni del teatro italiano.

Lungi da voler dare un resoconto esaustivo della sua lunga carriera, è indubbio che per chi frequenta il teatro la Compagnia Mauri Sturno richiama alla mente diversi ricordi di serate teatrali memorabili e di spettacoli indimenticabili.

Attore poliedrico e ironico, spesso impegnato in ruoli classici, a me è rimasto nella memoria soprattutto per la sua interpretazione di Lelio nel Bugiardo di Carlo Goldoni al fianco del Pantalone di Glauco Mauri. Sturno e Mauri non erano usi frequentare Goldoni, ma il Bugiardo gaglioffo, ironico, cialtrone e divertente di Roberto Sturno rimane una pietra miliare dell'interpretazione goldoniana.

Altro ruolo iconico è il matto nel Re Lear shakespeariano, dove Sturno, sempre accanto al Lear di Mauri, regalava un'interpretazione calibrata, poetica, riuscendo a scolpire la parola shakespeariana come pochi. Fra le innumerevoli interpretazioni ritorna anche alla memoria Mosca nel Volpone di Ben Jonson, intriso di perfidia e cattiveria luciferina, oppure ancora il Calibano della Tempesta di Shakespeare, feroce e animalesco.

Con la scomparsa di Sturno si chiude un lungo capitolo del teatro italiano, quello delle compagnie d'attori, di cui la “Mauri-Sturno” era forse l'ultima sopravvissuta. Da oggi la compagnia con il nome dei mattatori nell'impresa è forse definitivamente tramontata.

La produzione teatrale passa agli stabili, con i registi e direttori scelti anche per logiche politiche, con attori scritturati di stagione in stagione o nella peggiore delle ipotesi di spettacolo in spettacolo.

Tanto più vale la pena di ricordare Sturno e Mauri, che oltre ad essere grandi attori, avevano la visione e il coraggio di presentare Shakespeare, Sofocle, Pirandello e altri grandi autori con il cast al completo, selezionando attentamente per tutti i ruoli attori in carriera, anziché gli allievi dell'accademia di turno come accade oggi nei rari casi in cui si riesca a vedere un testo con tutti i personaggi previsti.

Roberto Sturno non era solo un capocomico e un mattatore, aveva una visione del teatro, una rigorosa linea artistica, il coraggio di metterci non solo la faccia, ma anche il nome in ditta, di definire un proprio percorso artistico.

Non possiamo che sperare che qualcuno abbia il coraggio di raccoglierne l'eredità.

A noi resta il ricordo di grandi serate a teatro in cui Sturno regalava al pubblico due ore di felicità, due ore di oblio. Questo è il grande dono dell'attore: regalare felicità.

Roberto Sturno ne ha regalata molta in una vita intera dedicata al teatro.

 

Raffaello Malesci (22 Settembre 2023)