Recensioni - Teatro

Verona: Cyrano fra Pinocchio e fiaba musicale

Riuscita riscrittura del capolavoro di Rostand a cura di Arturo Cirillo

Si conclude in bellezza la stagione di prosa del teatro stabile di Verona con una efficace riscrittura di Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand, con l’adattamento e la regia di Arturo Cirillo che ne è anche l’interprete principale. Lo spettacolo è coprodotto dal Teatro di Napoli, di Genova, Emilia Romagna Teatro e Marche Teatro.

Arturo Cirillo, regista e mattatore nella miglior tradizione del capocomicato italiano, distilla una intrigante riduzione del testo, infarcendola di balli e di musiche e contaminandola con l’immaginario di un altro grande naso della letteratura: il Pinocchio di Carlo Collodi.

Qua e là infatti ritroviamo accenni, citazioni al capolavoro di Collodi, a partire dal costume di Rossana, la celebre innamorata di Cyrano, che viene vestita come la fatina dai capelli turchini. Lo spettacolo poi è organizzato in una sorta di luccicante cabaret, in cui storia ed esibizione si mescolano e si confondono in una polisemantica di generi e stilemi teatrali.

Efficace la scena di Dario Gessati, con una pedana ruotante e degli argenti sipari veneziani che alzandosi e abbassandosi creano i vari ambienti. Sfavillanti i costumi di Gianluca Falaschi. Lo spettacolo scorre divertente e leggero, focalizzando in modo efficace le scene iconiche del testo come la famosa invocazione al balcone.

Arturo Cilrillo è un Cyrano asciutto, con accenti metateatrali, efficace dicitore dei versi e poliedrico nel muoversi fra recitazione, canto e ballo. Non da meno tutto il resto del cast dove spicca la brava Rossana di Irene Ciani e la divertente e caratterizzata governante di Giulia Trippetta. Appassionato e sorvegliato il Cristiano di Giacomo Vigentini; gaglioffo e ambiguo il De Guiche di Francesco Petruzzelli. Rosario Giglio completa il cast con una gustosa caratterizzazione di Raguenau.

Molti applausi e vivo successo nel finale.

Raffaello Malesci (Martedì 12 Marzo 2024)