Recensioni - Teatro

Verona: Teatri Off: Teatri On

Lettura corale di “Peste! Processo agli untori” in diretta streaming

Non un radiodramma, né un video di repertorio, ma una diretta streaming della lettura scenica per “Peste! Processo agli untori”, offerto al pubblico della rete dalla compagnia veronese Casa Shakespeare in concerto con Sycamore T Company sulla loro pagina Facebook lo scorso venerdì 28 febbraio. "In un momento di teatri chiusi, di psicosi irrazionale, di sospensione sociale, il Teatro Satiro Off vuole dare un segnale: di riflessione, di relazione, di confronto. E lo fa con la tecnologia che lo permette. Teatro chiuso? E noi facciamo la diretta streaming!”. Segue un invito a sostenere i lavoratori del teatro, fortemente penalizzati dalla chiusura precauzionale dei loro luoghi di lavoro individuati dalle ordinanze istituzionali come spazi di aggregazione, quindi potenzialmente pericolosi per la salute dei cittadini. Come quelli di tante altre categorie di professionisti, attori, registi, tecnici, soprattutto se non inseriti in grandi circuiti di produzione, soffrono in modo pesante, in alcuni casi drammatico, per la cancellazione di eventi e manifestazioni “non solo nelle zone critiche e nel breve periodo ma in tutta Italia e per periodi indeterminati, per molte settimane o mesi ancora, con una perdita di introiti irrecuperabili nel tempo, senza nessun tipo di copertura o accesso al credito o dilazione di pagamenti”, come scritto nella petizione lanciata da Fondazione Centro Studi Doc diretta alle istituzioni competenti.

Gli organizzatori veronesi hanno preparato la serata proposta in streaming scegliendo non a caso il testo di Renzo Gasparella. L’iniziativa, nella sua eccezionalità di evento aperto di un teatro chiuso, ha inteso essere un segnale di vita pulsante del teatro, oltre che un omaggio grato all’autore. Scritto nel 2002 con passione e forte volontà di denuncia dell'iniquità umana da Gasparella, scomparso lo scorso anno, il testo nato come monologo è ispirato a “La storia della Colonna Infame”, il celebre saggio storico di Alessandro Manzoni, a cui segue il processo agli untori. Se da un lato stupisce, che in un secolo e mezzo di letteratura non si trovi un richiamo più recente al tema dell’infamia altrettanto forte e noto —non necessariamente vincolato alle epidemie — dall’altro l’invito che proviene da più parti, soprattutto dal mondo della scuola, a rileggere questo testo chiama a cercare un retroterra comune su cui far leva per avviare una riflessione che si traduca in azioni concrete, ed è evidente che lo scavo a cercare radici debba andare molto in là.

La lettura corale, diretta da Solimano Pontarollo, si svolge su un palco sul cui fondale arde la proiezione di un fuoco infernale, musica e intermezzi di danza (a cura di Giulia Roversi, di “muZo Dance Theatre Company”) a intervallare le voci offrono pause di riflessione e fugaci immersioni in stati d’animo che le parole poi sanno e devono dire. Graduale ma inesorabile è l’incedere del procedimento d’accusa che espone i fatti con lucidità e precisione, dai primi allarmi per morti “misteriose” all'ingresso della peste a Milano, alla denuncia millantatoria contro Guglielmo Piazza, da cui parte il processo che vedrà lui e Gian Giacomo Mora finire giustiziati con il supplizio della ruota.

Una sorta di orazione civile, declamata con cenni di emozione e qualche inconveniente tecnico a renderla umana, ha voluto restituire eco a questo lavoro teso ad approfondire, attraverso un’accurata di ricerca documentaria, la situazione storica ed emotiva in cui si diffuse l’epidemia nel Ducato di Milano nel 1600. Lo spettatore a tratti si cala in una realtà straniante perché distante nel tempo, ma oltremodo vicina nella rappresentazione delle miserie che perpetua l’essere umano governato dall’irrazionalità e dalla psicosi. Show must go on, dei Queen, è la canzone che ha chiuso la lettura e la diretta.