Recensioni - Teatro

Verona: operazione nostalgia per Mine Vaganti

Fedele rielaborazione teatrale del celebre film di Ferzan Ozpetek

Inaugurata la stagione di prosa 2022 – 2023 al Teatro Nuovo di Verona con Mine Vaganti, commedia tratta dall’omonimo film del 2010 di Ferzan Ozpetek, che ora ne propone, dirigendola in prima persona, una versione teatrale.

Ferzan Ozpetek resta sostanzialmente fedele allo script cinematografico, costruendo uno spettacolo nostalgico, che cerca di riprodurre al massimo grado ove è possibile tutte le situazioni viste nel film. Non una rilettura, dunque, ma una trasposizione in cui il pubblico si riconosce, ritrovando situazioni e battute con evidente effetto rassicurante. Si rivive a teatro ciò che si è tanto amato al cinema insomma, nulla di più, qualcosa di meno, come è ovvio in una trasposizione teatrale.

Il numeroso pubblico sembra quasi aspettare le battute che hanno fatto storia nel film, puntualmente le ottiene, gradisce e si diverte, regalando molti applausi agli interpreti.

La messa in scena è organizzata in modo elementare, con poche tende che, aprendosi e chiudendosi, rivelano i vari ambienti, qualche mobile, costumi colorati; nulla di più. Bisogna dire che il tutto scorre senza intoppi, con pochi interventi affidati alla narrazione. Certo il riferimento alla pellicola è fondamentale per capire tutti i passaggi. Spettacolo agile, veloce, anche se a tratti ripetitivo nel susseguirsi di scene sempre uguali. L’intrattenimento spicciolo prevale e quel tanto di denuncia civile presente nel film viene inesorabilmente annacquato e diluito in un teatro essenzialmente commerciale e di svago.

Il tutto risulta piacevole, a volte gustoso, spesso rassicurante, ma rimane a fine serata un piccolo tarlo: il sospetto che ci sia troppo mestiere e poca passione, troppa polvere fra i lustrini, troppa riproduzione e poca creazione. Una vocina diabolica sussurra malinconica: “troppo soldo e poca poesia”. Insomma, si insinua il pensiero che qualche cosa manchi all’insieme, che il teatro forse meriti qualcosa in più per essere veramente ricordato e celebrato. Infatti, appena usciti ci prendono altri pensieri e le mine vaganti già si allontanano galleggiando nel fiordo scosceso dell’oblio.

Gli interpreti, scelti con attenzione alla verosimiglianza rispetto al modello cinematografico, si affidano al mestiere e convincono a seconda dell’esperienza.

Francesco Pannofino è gaglioffo e divertente, interpretando con una certa personalità il personaggio. Commovente Simona Marchini nella parte della nonna. Divertente Iaia Forte. Grande caratterista Mimma Lovoi. Corretti e professionali gli altri: Edoardo Purgatori, Carmine Recano (già interprete del film ora passato ad interpretare il fratello maggiore), Roberta Astuti, Sarh Falanga, Francesco Maggi, Luca Pantini, Jacopo Sorbini.

Grande successo nel finale.

Raffaello Malesci (8 novembre 2022)