Recensioni - Teatro

Verona: si ritorna a teatro pieno con “La Bottega del Caffè”

Un Goldoni di impostazione classica segna il ritorno dei teatri a piena capienza nella città scaligera

Strana sensazione quella di recarsi tranquillamente a teatro in un’uggiosa serata di ottobre; una lieve pioggerella accompagna la passeggiata, che passa davanti ad un’Arena deserta e si inoltra per via Mazzini, giunge a piazza Erbe e, con pochi passi, affrettati dato che ricomincia a piovere, si conclude davanti allo storico Teatro Nuovo di Verona.

Da piazza Dante, da via Cappello, dall’Adige, arriva frettoloso il pubblico, questa entità misteriosa che abbiamo perso per più di un anno. Signore imbacuccate, signori eleganti, giovani dinoccolati, qualche innamorato e amiche attempate a braccetto. Tutti in coda per entrare finalmente a teatro, per rivivere, anche se con qualche attenzione, un rito sociale e culturale che improvvisamente sembrava essere sparito nei meandri dei ricordi lontani.

Un teatro, le poltrone rosse, il pubblico, gli attori e ritorna la magia, la voglia di ascoltare persone presenti in carne e d’ossa, la voglia di ridere, di sorridere, di commentare e anche di criticare, ma a bassa voce, perché ci è nuovamente stato regalato un gioiello: se all’inizio non è ancora ben lucidato e non brilla a perfezione, pazienza. Siamo disposti e contenti di aspettare.

Michele Placido recita Don marzio ne “La Bottega del Caffè” di Carlo Goldoni, ma la cosa è quasi secondaria, tanto che nel finale con molti applausi, lo stesso Placido saluta commosso il ritorno a teatro del pubblico ricordando che gli attori senza pubblico non sono niente.

La critica allora diventa superflua, forse inopportuna: lo spettacolo di Paolo Valerio è molto classico, forse un po’ polveroso, tutti recitano a dovere, qualcuno con maestria. Goldoni è teatro di compagnia, di gruppo, e tutti gli attori, insieme, portano a casa degnamente una recita che ha del magico per la circostanza di ritrovare finalmente un teatro quasi pieno.

Eccoli: Michele Placido, Luca Altavilla, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Anna Gargano, Armando Granato, Vito Lopriore, Francesco Migliaccio; Michelangelo Placido, Maria Grazia Plos. Scene di Marta Crisolini Malatesta e costumi di Stefano Nicolao.

Molti applausi nel finale.

R. Malesci (21 Ottobre 2021)